martedì 22 gennaio 2008

Revisione tassonomica dell’aggettivo “ultrazionale” basata sul principio di priorità.

Spesso ci contraddiciamo. Sta nella natura umana. Molto spesso le contraddizioni sono motivate, perché rispecchiano cambiamenti di impostazione, punto di vista o funzionalità cerebrale. Meno giustificabile è la contraddizione di una definizione arbitraria, sopratutto quando è stata una nostra creazione. In numerose occasioni e post ho usato il termine “Ultrazionale” alla stregua di un nome collettivo, di una categoria. Ciò era partito dall’applicazione delle presunte caratteristiche ultrazionali alla popolazione di esseri razionali che incontravo. Col tempo, l’aggettivo ed il sostantivo si sono ibridati, sconfinando l’uno nel campo dell’altro. Per quanto corretto nel metodo, questo uso di “Ultrazionale” è contraddittorio storicamente. Per il principio di priorità che governa la nomenclatura, io sarei dovuto rimanere vincolato alla prima definizione del nome. Andando a ritroso nell’archivio del blog, ho trovato la prima definizione formalmente tassonomica (che cita esemplari di riferimento e non solo caratteristiche astratte) di “Ultrazionale”. Al fine di non creare ambiguità, in questo post distinguerò il sostantivo “Ultrazionale” dall’aggettivo “ultrazionale”.

La definizione prioritaria di Ultrazionale, datata al 5 maggio 2007, dice:

“Ovviamente, il Demiurgo è l’Unico Ultrazionale, ma non è il solo essere razionale che calca il Logos con il suo 42 e 1/2 di scarpa. Tra le varie semi(sceme)-divinità minori spicca l’(E)neocelta, il razionale (e)neo-romantico e mitofilo. Arcaico amico del Demiurgo e compagno di innumerevoli discussioni (e birre), l’(E)neocelta è, nella forma come nella sostanza, una versione cenozoica (e quindi fondamentalmente ammorbidita) di razionalità ibrida”.

Questa definizione afferma che esiste un solo Ultrazionale, che coincide col Demiurgo, afferma che è una tra le molte forme di razionalità, e cita un esempio di razionalità che non è ultrazionale, l’(E)neocelta. Indipendentemente dal fatto che altri razionali condividano le caratteristiche che definiscono l’unico essere chiamato “Ultrazionale”, in base alla definizione prioritaria essi non sono ultrazionali.

Pertanto, tutte le volte che ho cercato di definire una categoria di “Ultrazionali”, o di affibbiare ad altri il termine “Ultrazionale”, sono caduto in contraddizione storica con la prima (e prioritaria) definizione del nome. Clastu più volte mi aveva bacchettato a questo proposito, ed aveva ragione (non so se i suoi ammonimenti fossero il risultato di questo ragionamento, forse in parte sì... Cla, sei tenuto a rispondere!).

13 commenti:

  1. "Spesso ci contraddiciamo.Sta nella natura umana."...macchè, sta nella natura degli incoerenti...
    In testa alla home page del tuo blog campeggia l'affermazione:"Razionale ed oltre, ovvero Ultrazionale"...Nel momento in cui dai una definizione simile ammetti implicitamente che la condizione di ultrazionalità si possa riscontrare in soggetti diversi da te e l'affermazione “Ovviamente, il Demiurgo è l’Unico Ultrazionale" è in contraddizione con la precedente. Se ritieni davvero di essere l'unico vero Ultrazionale in quanto coniatore del termine (credo comunque che sia un concetto già espresso da altri in passato), cambia la definizione e mettici "Ultrazionale significa Demiurgo"...così non ci sarà più spazio per fraintendimenti e discussioni e tutto il tuo blog si trasformerà in una grossa masturbazione egocentrica, senza alcuna ragione d'esistenza sul web se non l'esibizionismo (che non è sbagliato, basta essere onesti ed esserne coscienti).
    Tuttavia rimane il fatto che la creazione di un neologismo, seguito da definizione del significato, non rende il creatore l'unico proprietario del termine stesso. Se dici che Ultrazionale significa "razionale ed oltre" non puoi pretendere di essere l'unico in grado di razionalizzare e di andare oltre la razionalizzazione...e comunque nutro i miei dubbi su tale capacità.
    E' chiaro che hai un tuo concetto di Ultrazionale, un tuo modo di esserlo (o di credere di esserlo), ma trattandosi di un concetto astratto, rimane soggetto all'interpretazione, alla non-misurazione, quindi credo che ognuno possa definirsi Ultrazionale, in base alla soggettiva interpretazione del termine (nessuno potrà mai misurare il grado di razionalizzazione e di "ultrazionalizzazione").
    In base a questo sottolineai in passato l'inappropriatezza di usare il termine "Ultrazionale", così come da te definito ed interpretato, a soggetti diversi da te stesso.
    Il fatto che si raggiunga la consapevolezza della possibilità di andare "Oltre la razionalizzazione", non significa che lo si sappia fare davvero.

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  2. Uno dei capisaldi del blog non dice che è demenziale cercare il razionale nel demenziale? E non è questa una delle caratteristiche dell'ultrazionalismo secondo la sua idea primigenia, cioè partoriente cazzate con una certa leggiadria pseudosofica miste a perle "certamente sofiche"? Data la natura stessa dell'idea riesce quanto mai difficile uscire dal seminato per chi ha una mente quantomeno raziomorfa e degna di nota.. si può essere ultrazionali a tratti, o, come un ciclo alternato, sinusoidare sulla linea dell'ultrazionalismo puro, inarrivabile perfino per il Demiurgo in modo costante e definitivo (fortunatamente!). Sta di fatto ke è certo ke una delle possibili soluzioni al problema si trova nel fondo della mia bombata KWAK e delle birre ke offrirò agli ultramici del blog non appena ci sarà occasione di adagiare le chiappe sui nostri tartan preferiti. Per informazione, sono stato per un po' giù: ora è tempo di mandar giù. Non ammetto fraintendimenti. ;D

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  3. Caro macleod, se parli di "cazzate" e di "mandar giù" nello stesso commento non possiamo che FRAintendere...

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  4. Come ho scritto nel post:"Andando a ritroso nell’archivio del blog, ho trovato la prima definizione formalmente tassonomica (che cita esemplari di riferimento e non solo caratteristiche astratte) di “Ultrazionale”. So benissimo che la prima definizione compare nello stesso titolo del blog (l'ho creato io...), ma non era quella l'obiettivo del post: io ho criticato il mio abuso del termine rispetto alla definizione "tassonomica", non il fatto che ormai tra di noi si usi spesso l'aggettivo "ultrazionale". Ad ogni modo, concordo che ormai ci siano tante forme di "esprimere" una "ultrazionalità" quanti sono gli amici razionali, demenziali e naturalisti che mi conoscono e si confrontano con me. Ciò è un bene: l'ultrazionalità è più simile ad una popolazione che ad un archetipo. Ancora una volta, Darwin vince su Platone!

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  5. FRAstornato dall'allusione di Cla, temo che non uscirò più la sera solo con He-Lemm...

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  6. Ci sto! Darwin vs Platone, vince Charles per knock out al primo round per manifesta irrealtà del greco!
    E poi Darwin era Celta

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Io sono NeoCelta,
    mio padre è Celta,
    mio nonno era Celta,
    Darwin era Celta...
    io sono fiero di esser NeoCelta

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  9. Ma è così importante definire e definirsi? Addirittura tutte queste parole sprecate per aver paura di essere se stessi, unici nel mondo o uguali a milioni di altre esistenze? Meglio gli altri post, questo non penso sia molto utile. He-lemm idolo delle folle.

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  10. Alè, tutto ok?
    In ogni caso, tutti i post sono utili, almeno per me che li creo.
    Prepara il vino: forse lunedì avremo una cucina degna di questo nome.
    O non mi chiamo più Laura L.
    Kiss

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  11. Ma la definizione è solo tassonomica, non cladistica, vero? Anche se Ultrazionale è per definizione Demiurgo, possono esistere Razionali definibili "di grado ultrazionale" nel senso che condividono con l'Ultrazionale nominalmente inteso le caratteristiche dell'"ultrazionalità" senza però potere essere definiti Ultrazionali essendo il termine già occupato?

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  12. La definizione non è tassonomica né tanto meno cladistica...
    In ogni caso, ha senso discutere queste cose? Ha senso considerando che è un dialogo di 3 anni fa?
    Chi scrisse quelle cose non esiste più, in quanto trasformato. 3 anni sono ere geologiche per il mondo dei blog.
    Rileggerle fa sorridere, per i ricordi che suscitano... ed anche una strana impressione, per chi conosce "dal vero" i dettagli...

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  13. Allora, da questo punto di vista, posso dire soltanto che mi sarebbe piaciuto esserci, in quei tempi mesozoici.

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