mercoledì 31 marzo 2010

Fondamentalismo & Estrapolazionismo

L'estrapolazione è la simulazione di qualcosa che esula dal nostro campo di esperienza tramite una procedura logico-matematica che astrae una tendenza oltre i confini dentro cui essa è stata definita.
L'esperienza insegna che tanto più ci si allontana dall'ambito entro cui la tendenza è stata generata, tanto più l'estrapolazione si fa labile, vaga, incerta, fluttuante, falsa. Ovvero, tanto più si estrapola, tanto più è grande il pericolo di favoleggiare, mitizzare, creare falsità solo apparentemente concrete.
Dio è, per convenzione ma anche per definizione, posto nell'Aldilà. L'Aldilà è, per definizione, oltre qualsiasi esperienza diretta. Quindi, l'Aldilà sarà sempre un'estrapolazione. Anzi, essa è l'Estrapolazione Assoluta, e quindi, l'Incertezza Assoluta.

Idem per la divinità là collocata. Non a caso, per affarmare l'Incertezza Assoluta è richiesta la procedura mentale meno fondata sull'esperienza, la fede. Ma ciò non cambia la sostanza del discorso: tanto più si va Aldilà, tanto più lontano dalla validazione dell'esperienza, tanto più dominerà l'estrapolato. Ma a noi, che restiamo felicemente nell'aldiqua, tutto ciò appare solamente e fortemente vincolato ai limiti di chi ha elaborato tale estrapolazione. 

Conclusione: se c'è qualcuno di cui proprio non dobbiamo fidarci, sono coloro che nel nome di quella estrapolazione Assoluta pretendono di voler dettare una legge assoluta nell'aldiqua.

sabato 27 marzo 2010

Perché accanirsi? Forse perché qualcuno ha il merito di poter essere temprato

Perché mi sono accanito così tanto in questi mesi contro alcuni giovani appassionati di paleontologia?
Perché penso che essi siano persone meritevoli del mio (saccente, ossessivo, pedante e spesso esagerato) interessamento. In Italia, sono così rari gli appassionati di questa meravigliosa conquista della mente umana che è la paleontologia, ed ancora più rari in questi tempi di generale appiattimento e banalizzazione delle menti. Penso che quei pochi appassionati siano una cerchia di eletti, che meritano la durezza che si addice alla tempra del metallo migliore. Essi potrebbero, in futuro, diventare grandi alleati nel tentativo di divulgare in Italia una paleontologia seria e profonda, come accade in altri paesi, culturalmente più avanzati.
Vedere soggetti con tali potenzialità (sopratutto creative, immaginifiche e tecniche) apparentemente deviati al "lato oscuro" della paleo-fantasy mi ha spronato a esercitare una forma di "pressione psicologica", al fine di inculcare nelle loro menti l'idea che essi possano e debbano migliorare (anche, ma non solo) per una causa più Grande e Importante della mera diffusione di una passione di nicchia (di per sé futile, anche se rispettabilissima).
Siamo pochi, e come i compaesani di Asterix, assediati dal banale e dal mediocre che domina la Rete.
Ho visto opere di questi giovani: alcune sono infantili, e non meritano critiche ingiuste. Altre sono pregevoli, e denotano una passione e perizia lodevole, una potenzialità che merita di essere indirizzata verso la grande tradizione paleoartistica che, finalmente, sta sorgendo anche in Italia.
Quello che mi interessa non è generare un esercito di fanatici adepti della "Nuova paleontologia", perché così facendo creerei lo stesso branco di pecore che desidero eliminare. Cambierei solo il mito al quale essi farebbero riferimento: non più l'esagitato parco clonato costaricano, ma l'arrogante nozionismo della cladistica fine a sé stessa. Ciò sarebbe una cura peggiore della malattia (l'analisi filogenetica è una cosa seria e non merita un'orda di automi al suo seguito). 
Al contario, la polemica dissacrante, finalizzata al dubbio intelligente, al "pensare ultrazionale" che si mette in dubbio e cerca nuove prospettive, è (secondo me) la via migliore per generare consapevolezza e spirito critico. Che poi, essa porti a una maggiore diffusione di buona paleontologia, anche meglio!
Ho i miei modi di fare critica. Ammetto che spesso lo faccio per un puro piacere di dissacrare e di mettere in crisi i miti e le favole nelle quali molti amano rammollire i loro cervelli. Ma ho anche il pregio di saper generare domande, scetticismi e dubbi, di indurre curiosità e di imporre una critica. Penso (e ne sono convinto) che alcuni di quei soggetti a cui ho indirizzato più o meno cripticamente le mie parole abbiano grandi doti, che devono essere potenziate verso quel valore che (ancora in modo instabile) traspare (se si ha l'occhio adatto per leggerlo).
Le menti affini a questo mio modo di essere saranno indirizzate verso la qualità. 
Le altre hanno tutto il diritto di restare nella mediocrità.

Vedremo se in loro la Forza sarà vigorosa o se vincerà il Lato Oscuro...

mercoledì 24 marzo 2010

Dialogo (nel world wide web) sopra i minimi sistemi (di discussione paleontologica)

Alcuni amici, in varie occasioni, mi hanno chiesto come mai io non partecipi a forum di discussione in rete a tema paleontologico. In effetti, la rete permette anche questo genere di comunità virtuale che collega appassionati e studiosi.
I motivi per cui non partecipo sono numerosi. Invece di argomentarli in una noiosa arringa, ho pensato di tradurli in un dialogo, basato in parte su eventi reali che mi sono stati raccontati (e che ho potuto verificare leggendoli in rete) che hanno coinvolto anche persone che conosco; pertanto, ogni riferimento ed allusione a fatti e personaggi realmente esistiti è PURAMENTE VOLUTO.
I personaggi (in parte caricaturali) sono chiamati con i loro avatar da forum (i quali, già da subito, denotano parte delle loro personalità):

Buona lettura!

mercoledì 3 marzo 2010

I dinosauri sono di tutti o solo di qualcuno?

La paleontologia dei dinosauri, la "dinosaurologia", è un grande patrimonio di tutti, e tutti coloro che ne fossero interessati dovrebbero avere i mezzi per usufruirne. Sarebbe ingiusto discriminare le persone in base alla loro propensione paleontologica. Non penso che la dinosaurologia sia una materia settaria, appannaggio di pochi soggetti, riservata ad una sola categoria umana. Così come sarebbe scorretto pensare che essa sia destinata solo ad alcuni, e che altri non ne siano potenziali fruitori, sarebbe ingiusto dichiarare che la dinosaurologia debba essere espressione di una sola categoria di persone, nemmeno se quella categoria fosse maggioritaria, nemmeno se essa fosse, per così dire, la principale sostenitrice di quel sistema di cultura che crea e mantiene in vita il "mondo dinosaurologico".
La paleontologia dei dinosauri è di tutti, non di qualcuno in particolare.
Quindi, sarò sempre un forte oppositore di chi invece pensa che la dinosaurologia sia rivolta principalmente ad una categoria, ad un certo tipo di persona. Sarò sempre contrario alle idee di coloro che, più o meno consciamente, continuano a sostenere questo stereotipo di "appassionato di dinosaurologia" così tanto diffuso. Chi sono questi che si credono depositari di un diritto discriminatorio verso una categoria, solo perché essa è minoritaria?
La dinosaurologia deve essere rivolta a tutti, e non solo alla maggioranza! 
SE ANCHE TU LA PENSI COME ME, ALLORA SARAI DELL'IDEA CHE:

lunedì 1 marzo 2010

L'Anello (C)Auto-Cronico

Si può viaggiare nel tempo passato? Fisicamente no, ma forse, in parte, mentalmente. Ovvero, è possibile stabilire una connessione tra due eventi separati del tempo, un anello che permetta di viaggiare nel passato almeno con la mente? La telepatia è intesa come il collegamento sincrono tra due menti distinte spazialmente. Essa è probabilmente inesistente nell'accezione forte (e classica) mentre è diffusissima nell'accezione debole (sottintesa) della comunicazione umana tra due persone consapevoli. Tuttavia, qui voglio proporre un esperimento leggermente differente, che, in parte, produce una telepatia forte. Questo esperimento, che probabilmente riterrete di una assurdità senza eguali, è stato inventato da me all'età di 17 anni. Come pazzia adolescenziale, spero non la giudicherete troppo malata.
Il ragionamento di fondo è il seguente: stabilire una connessione tra due menti distinte nel tempo tramite un anello autoreferente che innesca un ciclo continuo.
Il grafico aiuterà a capire.
Immaginate l'individuo X al tempo T1. Egli è seduto e pensa a sé stesso nel futuro. Per la precisione, egli pensa a sé stesso X' nel momento T2. Il suo pensiero immagina quel momento T2, nel quale egli sarà in piedi e starà pensando. Pensando a cosa? A sé stesso X nel tempo T1, seduto ed intento a pensare a sé stesso X' nel tempo T2...
Ora, basta che al momento T2 il nostro eroe X' si alzi e pensi a sé stesso X nel tempo T1 ed avremo chiuso il ciclo: così facendo, il suo pensiero al tempo T1 sarà vero e coinciderà esattamente al tempo T2. Analogamente, facendo ciò, il suo pensiero nel momento T2 sarà sintonizzato sul tempo T1, nel quale stava pensando a sé nel tempo T2. Si avvierà un ciclo infinito che collega i momenti T1 ed T2, e, di fatto, permetterà alla mente nel momento T2 di viaggiare nel passato T1.
Immaginate di concentrarvi bene, in entrambi i momenti, e di pensare intensamente al vostro pensiero nell'altro momento: così facendo i due pensieri saranno speculari e uno rivolto all'altro, in un ciclo mentale infinitamente ricorsivo, una telepatia transtemporale, un anello (C)auto-cronico.


Avvertenza: non provate l'esperimento: il 75% dei soggetti impazzisce, il 20% muore, gli altri diventano ultrazionali.