lunedì 28 gennaio 2008

Il Modello "Visceralia"

Qualche giorno fa, parlando con He-Lemm, mi sono accorto che non sempre certe metafore che uso in questo blog sono comprese alla maniera per le quali le avevo create. In particolare, è probabile che debba chiarire il concetto di Visceralia, dato che spesso è stato travisato.

Visceralia è parte di un modello. Sebbene sia una semplificazione estrema di quello che, secondo me, accade nella nostra mente, trovo che sia un concetto utile per descrivere molte situazioni mentali.

Il modello della mente umana che uso qui, e che non è detto che sia corretto, ha alcune assunzioni di base.

La mente-cervello è formata da una popolazione di enti mentali-cerebrali. L’autocoscienza, l’emotività, i sentimenti, la razionalità sono alcuni (e non gli unici) di questi enti.

L’autocoscienza non ha consapevolezza dell’intera popolazione mentale. Nondimeno, essa è cosciente degli effetti secondari che enti non percepibili direttamente producono su enti che invece può percepire. Ad esempio: non abbiamo consapevolezza delle attività neuronali che regolano gli organi interni, né siamo in grado di controllarli, ma percepiamo i segnali che questi ultimi inviano, come ad esempio la fame o il dolore.

L’insieme dei sistemi mentali percepiti direttamente dalla (e come) coscienza forma una rete superficiale, detta Razionalia, che “galleggia” su un sistema più vasto di strutture non autocoscienti, detta Visceralia.

I collegamenti tra le diverse aree di Razionalia passano per Visceralia. Nel far ciò, esse sono condizionate dalle attività di Visceralia.

Visceralia segue programmi genetici e biochimici. Non è logica né autocosciente. Pertanto, i collegamenti tra le parti di Razionalia, passando per Visceralia, non sono logici né razionali. Logica e razionalità sono prodotti delle attività dentro Razionalia.

Visceralia ha prolungamenti che raggiungono le aree di Razionalia, influenzandoli indirettamente. La consapevolezza di questa influenza è elaborata da Razionalia come emozioni.

Questo modello ipotizza che:

Visceralia è scarsamente influenzata da Razionalia. Al contrario, Razionalia dipende da Visceralia per la propria esistenza e funzionalità.

Variazioni e attività di Visceralia influenzano e disturbano Razionalia.

Le emozioni sono interpretazioni di Razionalia su stati di Visceralia.

In caso di conflitto tra le esigenze di Visceralia e Razionalia, la prima tende a vincere. Ciò accade non tanto perché Visceralia sia consapevole di avere obiettivi ed esigenze (solo una parte di Razionalia lo è), quanto perché le connessioni tra le parti di Razionalia, passando per Visceralia, sono modificate e distorte dalle attività del mezzo tramite cui passano.

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