
Notare il terrore negli occhi del tigrotto al centro e il vano tentativo di fuga dei due sullo sfondo... i teropodi invece si aggirano noncuranti di tutto e tutti.

Volete voi vivere "secondo natura"? O nobili Stoici, quale impostura di parole! Immaginatevi un essere come la natura, dissipatrice senza misura, indifferente senza misura, senza propositi e riguardi, senza pietà e giustizia, feconda e squallida e al tempo stesso insicura, immaginatevi l'indifferenza stessa come potenza - come potreste vivere voi conformemente a questa indifferenza?
La recente descrizione di una pista fossile lasciata da un dinosauro durante il nuoto su un basso fondale mi ha portato a valutare quali siano i dinosauri più adattati alla vita acquatica. Tradizionalmente, i dinosauri giganti erano considerati statiche creature semiacquatiche, confinate all’acqua per via del loro enorme peso. Oggi questa idea è superata: tutti i dinosauri sono biomeccanicamente strutturati per vivere sulla terraferma, e finora non è stato rinvenuto nessun dinosauro adattato a vivere permanentemente in acqua. Per quanto possa sembrare curioso, i dinosauri che maggiormente hanno sviluppato adattamenti acquatici sono gli uccelli della linea moderna (gli ornituri): in particolare due gruppi (i pinguini e gli estinti esperorniti) si possono considerare i migliori dinosauri nuotatori. Aldilà di questi due casi interessanti, il gruppo di dinosauri (esclusi gli uccelli) che ha acquisito il maggior numero di caratteristiche idonee allo sfruttamento degli ambienti acquatici è l’aberrante famiglia dei teropodi spinosauridi.
Il genere che dà il nome alla famiglia, Spinosaurus, è uno dei dinosauri più controversi e spettacolari che si conoscano. Scoperto quasi cento anni fa in Egitto (e successivamente in altre zone del Nordafrica), questo teropode prende il nome dalle altissime spine neurali che si sollevavano sulle vertebre del dorso: esse raggiungono l’altezza di un metro e sessanta centimetri, e probabilmente sostenevano una grande cresta dorsale che, tra le varie funzioni proposte per giustificarne l’evoluzione, doveva conferire un’inconfondibile (e terrificante) silouette all’animale che la portava (Nota: io ho un morboso attaccamento per le spiegazioni di tipo sessuale nei confronti di quelle strutture anatomiche vistose ed apparentemente ingombranti come creste, corna e vezzosità varie: Spinosaurus non fa eccezione. Se un giorno scoprissimo altri esemplari di schiene di Spinosaurus oltre all’unica nota, non mi sorprenderei se risultassero identici tranne che per l’assenza della vistosa cresta... potrebbero trattarsi di femmine. Ovviamente, solo la scoperta di un campione sufficientemente alto di individui potrebbe confermare la mia suggestione). Aldilà della cresta dorsale, Spinosaurus è un teropode gigantesco, della stessa taglia dei ben più citati superteropodi Tyrannosaurus e Giganotosaurus (nessuno cita mai Deinocheirus... forse perché ciò che impressiona il pubblico sono le chiostre di denti, e non un paio di braccia lunghe più di due metri... sigh!). Non entro nel merito della discussione su quale sia il più grande di tutti i teropodi noti: è una discussione che, secondo me, rasenta il ridicolo, sopratutto quando viene fatta sulla base di stime di stime di stime di estrapolazioni di parti non confrontabili (fine commento).
di una regione posteriore del cranio “deformata verso il basso” (nel disegno ciò è evidenziato dalla posizione dei cerchi arancio e rosa: confrontandoli con quanto accade negli altri teropodi, entrambi sono posti molto in basso rispetto al piano del palato), e (probabilmente, se era simile agli altri spinosauri noti) di un paio di corte e robuste braccia armate di enormi artigli a falce (sopratutto nel primo dito).
“Metà della nostra intelligenza è nella stupidità di chi ci circonda”.Riflettetene e ne converrete (se non lo capite, la vostra stupidità non farà che avvalorarlo per me).
Nel futuro, non tanto lontano se misurato a secoli, ad un certo punto le razze
umane civilizzate avranno quasi completamente sterminato e sostituito le razze
selvagge in tutto il mondo. Nello stesso periodo le scimmie antropomorfe, come
ha osservato il prof. Scaaffhausen, saranno state senza dubbio sterminate. La
frattura fra l’uomo ed i suoi più prossimi affini sarà allora ancora più vasta,
poiché sarà una frattura tra l’uomo, ad uno stadio ancora più civilizzato,
speriamo, di quello caucasico, ed alcune scimmie inferiori […].
C. R. DARWIN
Nel precedente post ho introdotto un’ipotetica umanità futura (UF) ed un altrettanto ipotetico sistema tassonomico (TF) che suddivide UF in due categorie: “euginici” (EU) ed “esogeni” (ES). Abbiamo visto che, secondo TF non tutti i membri dell’umanità attuale (UA) sarebbero classificabili: abbiamo quindi definito i membri di UA non classificabili con TF come “degeneri” (D).
Inoltre, in base ai nostri criteri di classificazione attuale (TA) non è possibile distinguere un esogeno da un euginico. Ciò che sappiamo è solamente che nessun membro di UA è classificabile come euginico.
Quindi:
1.D ≠ ES ≠ EU
2.UA = D + ES
3.UF = EU + ESAbbiamo anche detto che la probabilità che un membro di UA sia D è del 50%: da ciò deriva che anche la probabilità che un membro di UA sia un ES è del 50% (sulla base del punto 2).
In base alla TF, D è inesistente: o si è EU, o si è ES. Le due tassonomie (TA e TF) sono incompatibili nel trattare D (inesistente in TF) e EU (inesistente in TA), mentre potrebbero essere confrontabili nel modo di classificare gli ES.
ES è definito sulla base di un caratteristica negativa, ovvero: tutti gli UF che non sono EU sono ES (ES = UF - EU). Al contrario, EU è definito sulla base di caratteristiche “positive” (cioè non basate sull’assenza di attributi, ma sulla loro presenza), inesistenti in UA: quindi, le uniche categorie “reali” sono EU, UA ed UF, definite da una (o più) caratteristica(-che) positiva(e), mentre ES (da sola, senza EU) e D sono “fittizie”, definite relativamente ad una mancanza di caratteristiche (ES è ciò che in UF non è EU, D è ciò che non può essere in UF: vedi diagramma).
Se un tassonomo del futuro incontrasse un’esemplare attuale non classificabile né come esogeno né come euginico (e che noi abbiamo chiamato degenere), come lo definirebbe? Se l’umanità (nel sistema concettuale futuro) è definita solo da esogeni ed euginici, allora il nuovo individuo non può essere (per i canoni futuri) un essere umano. Tuttavia, se il tassonomo incontrasse un esemplare attuale non-degenere (vi ricordo che solo il 50% degli individui attuali è degenere) lo identificherebbe come umano, e constatando che non è euginico, ne dedurrebbe che è esogeno.
Questa è la situazione teorica.
Prossimamente esporrò ampiamente i dettagli della Teoria Euginica (IE), e i modi attraverso i quali è possibile giungere ad una Norma priva di Degenere.

Le evidenze anatomiche portarono Ostrom a interpretare Deinonychus come un agile e veloce predatore dal metabolismo elevato, agli antipodi dall’immagine di impantanato errore evolutivo con la quale era riconosciuto tutto il gruppo dei dinosauri. Da allora, questa visione di Deinonychus non è stata mai smentita dai dati: nuove scoperte hanno irrobustito questo modello, inducendo ad una revisione completa della nostra visione del mesozoico (in particolare, rispetto alla primigenia iconografia - come la tavola qui, la primissima ricostruzione di Deinonychus ad opera del "pazzo" Robert Bakker- ora sappiamo che Deinonychus aveva il corpo ricoperto di penne e piume). Se nel Dizionario Ultrazionale "mesozoico" è l’aggettivo superlativo della stima, ciò si deve alla cascata di ricerche e scoperte scaturita dalla descrizione di Deinonychus. Con la definitiva conferma che proprio i dinosauri come Deinonychus sono i più stretti parenti degli uccelli (essi sono dei maniraptora -vedi precedente post sui Rettili Glorificati- se non dei veri e propri uccelli, ma questo sarà l’oggetto di un altro post...), il Rinascimento Mesozoico è passato da ipotesi iconoclasta e rivoluzionaria a modello standard, consacrandosi la migliore interpretazione della gigantesca mole di dati oggi in nostro possesso (ed in continua crescita).
IL PRIM'ANNO SENZA DAZIO
IL SECONDO E' CAZZEGGIO
VERSO IL TERZO PAGO IL PREZZO
MA NEL QUARTO ARRIVA IL PEGGIO
FORSE IL QUINTO PUO' BASTARE...
SERVE UN SESTO A LAUREARE
In conclusione, avere nella stessa struttura del proprio corpo il blasone diretto con gli esseri più Mesozoici immaginabili rende gli uccelli attuali il non plus ultra vivente (almeno per un ultrazionale).