venerdì 25 maggio 2007

Degenere, Esogeno, Euginico (Prima Parte)

Qualunque tassonomia deve essere necessariamente arbitraria e contingente: essa è un prodotto della storia, la quale, falcidiando la continuità, ha prodotto lacune, salti, discontinuità. Le discontinuità storica, così consona con i bisogni di categorie della mente, diventa, da causa contingente dei "tipi", giustificazione e prova necessaria delle tassonomie. Un esempio, basato su precedenti post: è solo la totale mancanza nelle faune viventi di tutte le multiformi morfologie dei dinosauromorfi non-uccelli a rendere gli uccelli così "diversi" dai restanti "rettili"; è solo il gap di forme prodotto dalla storia ad aver indotto nei tassonomi pre-cladistici l'arbitario confine tra uccelli e rettili. Una volta colmato (coi fossili), il confine sfuma, si annulla, perde di importanza e si rivela per l'arbitrio convenzionale che è realmente.
Immaginiamo ora un mondo futuro, nel quale la Storia di millenni abbia reso un arbitrario atto di selezione la Norma. Immaginiamo un mondo suddiviso in due tipi di umanità, due forme umane apparentemente indistinguibili al nostro occhio, ma nettamente distinguibili da coloro che sono cresciuti e si sono formati in quel mondo concettuale. Immaginiamo che, se potessimo osservarlo e valutarlo con i nostri canoni attuali, noi saremmo costretti a creare una nuova categoria per tutti coloro che oggi esistono ma che in quel mondo futuro non sono nè previsti nè immaginabili.
Chiamiamo le due categorie umane del mondo futuro con i termini di "esogeno" ed "euginico" (per ora non cerchiamo di capire cosa significhino e come si distinguano).
Sulla base di un criterio che ora non specificherò, esiste il 50% di probabilità che un essere umano attuale non sia nè euginico nè esogeno. Esso, l'essere umano non riconducibile alle due categorie umane future, lo chiamereno "degenere".
Inoltre, sempre sulla base di criteri che ora non specifico, nessun essere umano attuale è classificabile come euginico: di conseguenza, l'umanità attuale può essere valutata (sulla base dei criteri classificatori del futuro) in due componenti: esogeni e degeneri.
Fine Prima Parte.

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