Non sempre i misteriosi meccanismi del substrato pre-linguistico sono egoisti e autoreferenziali. A volte, producono materia grezza purissima ed eccellente per noialtri del piano di sopra. L’intuizione è una di queste situazioni. L’intuizione, al pari di tutte le esperienze viscerali, non può essere compresa pienamente descrivendola a parole, essa va vissuta personalmente. Nella mia vita ricordo tre eventi nei quali l’intuizione ha avuto un ruolo fondamentale (probabilmente questa è una sottostima, molti altri devono essere accaduti, anche se solo questi tre mi restano vividi per la loro importanza... dopotutto, ogni volta che ridiamo ad una barzelletta viviamo un piccolo evento intuitivo indotto dalle parole di altri... ecco perché ridere e saper ridere è una virtù ultrazionale, che va Oltre la dicotomia razionale-viscerale).
Il primo dei tre eventi risale ai tempi dell’università. Stavo preparando la mia tesi sulla filogenesi dei celurosauri, e stavo accumulando i dati per la costruzione della Prima Matrice (la mamma della Megamatrice). Era poco prima dell’ora di cena, e tornavo dall’università. Doveva essere tardo autunno, dato che era buio quando, col mio solito passo felpato, mi stavo incamminando verso casa (dei miei, allora ero un pre-bamboccione di 23 anni). A metà del parco che precede la via di casa, come un lampo improvviso, arriva l’intuizione!
"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima! Eurekau!".
Fu così che balenò nella mia testa, in maniera inattesa e fulminante, l’idea di effettuare l’analisi filogenetica della tesi in maniera "gerarchizzata", ovvero, di separare i caratteri anatomici in "distretti morfo-funzionali" distinti (cranio, colonna presacrale, cinto pettorale + arto anteriore, colonna sacro-caudale + cinto pelvico + arto posteriore, tibiotarso + piede), di analizzarli separatamente e di comparare i risultati per testare le convergenze ed i parallelismi...
Mi fa piacere che questa idea sia venuta, indipendentemente, ad un altro paleontologo: nel 2006, David Allen, ha proposto questo metodo (in versione lievemente modificata) per risolvere la filogenesi dei crocodylomorfi basali. Ovviamente, dato che la mia tesi è stata depositata e discussa tre anni prima (ma non è mai stata citata altrove, e sicuramente non è giunta ad Allen), l’originalità dell’idea deve essere attribuita, indipendentemente, ad entrambi (anche se conservo la priorità... quindi, se qualcuno vorrà darle un nome, dovrebbe chiamarla "Procedura C.A.U.": Cladistic Analysis Ultrationalised).
La seconda intuizione significativa accadde un anno e mezzo fa. Stavo da qualche mese al Pueblo. Era notte fonda e mi stavo calando sotto le coperte. Nella fase limbica prima del sonno, rimuginavo alcune idee sul romanzo che stavo scrivendo ("EdF")... Ad un certo punto, come una cascata di idee già strutturate, giunse l’intuizione. Fu un lampo di eleganza geometrica! Che idea! Veramente geniale (almeno per me... poi starà ai lettori la prova definitiva)! Mi promisi il mattino dopo di scrivere il capitolo incriminato... e mi rigirai dall’altro lato del letto. Fui preso dal dubbio: e se al mattino non ricordassi tutta questa genialata, se svanisse nell’oblio del sonno? Potevo rischiare? Mi alzai dal letto, accesi il PC e mi misi a scrivere, di getto, l’intero capitolo. Fu così che in un paio di ore, in piena notte (atto molto strurlesco...) elaborai... ho detto anche troppo.
La terza intuizione risale a questa notte. Ieri il mio sistema viscerale è stato testato fino in fondo, con la visione di ciò che prima o poi sapevo che avrei visto. Stupito da me stesso (l’effetto, per quanto antipatico e fastidioso, non è stato così devastante come avevo ipotizzato nelle simulazioni mentali) e deciso a non farmi trascinare nell’inutile magone, a cena ho innaffiato il cervello con mezza bottiglia di Nero d’Avola, ho sparato cazzate, e mi sono involato a letto. All’una di notte, mi sveglio con la salivazione annullata, la vescica recalcitrante e un leggero mal di testa. Riequilibro il bilancio idrico e mi metto a leggere un po’ di F. Capra. Nel leggere, ecco la nuova intuizione! Questa volta, non descriverò di cosa tratti, per evitare che mi sia rubata (da chi? nessuno dei miei lettori ha l’interesse e le basi per estendere questo concetto fino in fondo...): dico solo che ho in programma di tradurla in un piccolo saggio...
Fine
Avete notato che l’intuizione tende (almeno in me) a manifestarsi di notte? Forse che è legata a qualche meccanismo ancestrale del cervello, guidato dal sistema circadiano? La luce (del sole e della ragione) inibisce le oscure (il-)logiche dell’intuizione?
Il primo dei tre eventi risale ai tempi dell’università. Stavo preparando la mia tesi sulla filogenesi dei celurosauri, e stavo accumulando i dati per la costruzione della Prima Matrice (la mamma della Megamatrice). Era poco prima dell’ora di cena, e tornavo dall’università. Doveva essere tardo autunno, dato che era buio quando, col mio solito passo felpato, mi stavo incamminando verso casa (dei miei, allora ero un pre-bamboccione di 23 anni). A metà del parco che precede la via di casa, come un lampo improvviso, arriva l’intuizione!
"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima! Eurekau!".
Fu così che balenò nella mia testa, in maniera inattesa e fulminante, l’idea di effettuare l’analisi filogenetica della tesi in maniera "gerarchizzata", ovvero, di separare i caratteri anatomici in "distretti morfo-funzionali" distinti (cranio, colonna presacrale, cinto pettorale + arto anteriore, colonna sacro-caudale + cinto pelvico + arto posteriore, tibiotarso + piede), di analizzarli separatamente e di comparare i risultati per testare le convergenze ed i parallelismi...
Mi fa piacere che questa idea sia venuta, indipendentemente, ad un altro paleontologo: nel 2006, David Allen, ha proposto questo metodo (in versione lievemente modificata) per risolvere la filogenesi dei crocodylomorfi basali. Ovviamente, dato che la mia tesi è stata depositata e discussa tre anni prima (ma non è mai stata citata altrove, e sicuramente non è giunta ad Allen), l’originalità dell’idea deve essere attribuita, indipendentemente, ad entrambi (anche se conservo la priorità... quindi, se qualcuno vorrà darle un nome, dovrebbe chiamarla "Procedura C.A.U.": Cladistic Analysis Ultrationalised).
La seconda intuizione significativa accadde un anno e mezzo fa. Stavo da qualche mese al Pueblo. Era notte fonda e mi stavo calando sotto le coperte. Nella fase limbica prima del sonno, rimuginavo alcune idee sul romanzo che stavo scrivendo ("EdF")... Ad un certo punto, come una cascata di idee già strutturate, giunse l’intuizione. Fu un lampo di eleganza geometrica! Che idea! Veramente geniale (almeno per me... poi starà ai lettori la prova definitiva)! Mi promisi il mattino dopo di scrivere il capitolo incriminato... e mi rigirai dall’altro lato del letto. Fui preso dal dubbio: e se al mattino non ricordassi tutta questa genialata, se svanisse nell’oblio del sonno? Potevo rischiare? Mi alzai dal letto, accesi il PC e mi misi a scrivere, di getto, l’intero capitolo. Fu così che in un paio di ore, in piena notte (atto molto strurlesco...) elaborai... ho detto anche troppo.
La terza intuizione risale a questa notte. Ieri il mio sistema viscerale è stato testato fino in fondo, con la visione di ciò che prima o poi sapevo che avrei visto. Stupito da me stesso (l’effetto, per quanto antipatico e fastidioso, non è stato così devastante come avevo ipotizzato nelle simulazioni mentali) e deciso a non farmi trascinare nell’inutile magone, a cena ho innaffiato il cervello con mezza bottiglia di Nero d’Avola, ho sparato cazzate, e mi sono involato a letto. All’una di notte, mi sveglio con la salivazione annullata, la vescica recalcitrante e un leggero mal di testa. Riequilibro il bilancio idrico e mi metto a leggere un po’ di F. Capra. Nel leggere, ecco la nuova intuizione! Questa volta, non descriverò di cosa tratti, per evitare che mi sia rubata (da chi? nessuno dei miei lettori ha l’interesse e le basi per estendere questo concetto fino in fondo...): dico solo che ho in programma di tradurla in un piccolo saggio...
Fine
Avete notato che l’intuizione tende (almeno in me) a manifestarsi di notte? Forse che è legata a qualche meccanismo ancestrale del cervello, guidato dal sistema circadiano? La luce (del sole e della ragione) inibisce le oscure (il-)logiche dell’intuizione?
Secondo me è perchè di notte si è più rilassati...
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