Nel weekend ho assistito ad un saggio di danza ed una rappresentazione teatrale. Nella prima, tra le numerose ballerine (tra cui l'amica che mi ha invitato) era presenta anche una bambina affetta da una grave disfunzione motoria. Ho scoperto che prima di dedicarsi alla danza (in modo dilettantesco, ovviamente) quella bambina non era nemmeno in grado di muoversi. Difatti, in molti avevano sconsigliato i suoi genitori di tentare la via della danza. Ora, sebbene sia fortemente scoordinata, è in grado di camminare e di seguire il ritmo delle altre ballerine. Domenica ho assistito ad una rappresentazione teatrale gestita dalla banda di attori amici dell'Archeoshurina1. Nella rappresentazione recitavano, assistiti dagli attori citati sopra, dei portatori di disabilità mentale (quindi, nelle condizioni opposte alla bambina di sopra, che è mentalmente sana ma fisicamente disabile). Sono stati bravi e divertenti (anche l'Archeoshurina...).
Chi, come me, non ritiene che esista un senso oltremondano all'esistenza ma tuttavia riconosce che l'unico valore umano universale è la lotta alla sofferenza e all'ignoranza, troverà un forte legame tra le due situazioni che ho descritto.
In entrambe, l'arte assume un valore Ulteriore, come mezzo per permettere il riscatto di ogni forma di umanità. In fondo, siamo tutti accomunati dalla transitorietà e dalla fragilità: osservare come anche i più deboli e fragili possono elevarsi e riscattarsi con l'arte ci incoraggia a cercare sempre e comunque un riscatto ed un'elevazione. Perché solo così, forse, daremo un senso all'insensatezza dell'esistenza.
Chi, come me, non ritiene che esista un senso oltremondano all'esistenza ma tuttavia riconosce che l'unico valore umano universale è la lotta alla sofferenza e all'ignoranza, troverà un forte legame tra le due situazioni che ho descritto.
In entrambe, l'arte assume un valore Ulteriore, come mezzo per permettere il riscatto di ogni forma di umanità. In fondo, siamo tutti accomunati dalla transitorietà e dalla fragilità: osservare come anche i più deboli e fragili possono elevarsi e riscattarsi con l'arte ci incoraggia a cercare sempre e comunque un riscatto ed un'elevazione. Perché solo così, forse, daremo un senso all'insensatezza dell'esistenza.
Meno seghe...
RispondiEliminaRisposta prevedibile a anche un po' patetica.
RispondiEliminaMinchia, ti sei fatto serio ed anti-ironico tutto in una volta?
RispondiEliminaOra devo solo cercare la risposta alla tua domanda, così saprò se sei vivo e quindi se non sei morto e quindi se non sei "mancato" nel senso di "morto".
RispondiEliminaCerca, cerca. Fammi sapere se trovi una risposta. Io la mia ce l'ho. Poi le confrontiamo.
RispondiEliminaL'ho trovata. La risposta è "42".
RispondiEliminaNon vale, tu hai girato la domanda a "PensieroProfondo"...
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