venerdì 30 maggio 2008

Antropologia fatta coi piedi...

Clastu mi ha segnalato questa notizia:
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/scienza/news/2008-05-29_129191140.html

In pratica, in Bolivia ci sarebbero orme fossili di circa 10-15 milioni di anni. Dubito enormemente che siano umane. A questo proposito, ecco un'immagine che i sostenitori dello status umano di quelle orme non vi faranno mai vedere, ovvero: la comparazione dell'orma boliviana (a destra) con orme umane attuali e fossili riconosciute tali.
La forma delle boliviana a me non pare molto umana. Anche ammesso che sia vera (e non sia un falso... cosa che è già accaduta in passato) è poco umana nelle proporzioni delle dita e dell'arco plantare. Potrebbe essere di qualche mammifero miocenico (ricordo che la fauna cenozoica del Sudamerica abbonda di numerose specie di mammiferi "bizzarri" non imparentati con quelli attuali). Potrebbe benissimo essere di qualche scimmia estinta, ma non certo imparentata con l'uomo (l'uomo è una scimmia catarrina, ovvero del Vecchio Mondo. In Sudamerica vivono e vissero solo scimmie platirrine).

Ovviamente, i giornali invece rimarcheranno proprio l'aspetto più improbabile, ovvero la parentela con noi. Ciò è fortemente in contrasto con 2 secoli di antropologia (nessun antenato dell'uomo è mai stato ritrovato in Sudamerica: ripeto, i nostri avi pre-pleistocenici sono scimmie africane ed asiatiche e nessuna migrò mai in America).

Ognuno ne tragga la propria interpretazione...

giovedì 29 maggio 2008

Giornalismo scientifico "copia (MALE) e incolla (PEGGIO)"

Su Nature di oggi (il link è presente nel blog) è pubblicato uno studio su un placoderma (un vertebrato acquatico del Paleozoico, appartenenete ad un gruppo estinto ma molto diffuso a quei tempi) che conserva i resti di un embrione al suo interno, a prova che, come accade negli squali, questi vertebrati erano vivipari.
Sul sito di Repubblica si parla di questa notizia, con tanto di ottime foto del fossile.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/scienzaetecnologia/fossile-ritrovato/1.html

Peccato che, come spesso accade, il giornale si sia limitato a copiare e tradurre l'articolo da qualche sito straniero. Difatti, il placoderma, del nuovo genere Materpiscis ("madre-pesce") è chiamato "Placoderm"... cioè, col nome inglese dell'intero gruppo. Se pubblicassero un nuovo mammifero fossile, su Repubblica verrebbe chiamato "Mammal"... Ora, perché chiamarlo così quando ha un nome preciso? Inoltre, perché scrivere "placoderm" quando in italiano esiste la parola "placoderma" (è in tutti i libri di paleontologia e di anatomia comparata)? Bastava consultare un paleontologo italiano, per ricevere quel minimo di informazione sufficiente per scrivere un articolo divulgativo senza scopiazzarlo palesemente dall'estero. Non faccio questa polemica per difendere la categoria dei paleontologi, ma per sottolineare la mediocrità dell'informazione scientifica italiana.

mercoledì 28 maggio 2008

Interpretare l'estinzione dei neandertaliani... Stiamo guardando in modo sbagliato?


Sappiamo che Homo neanderthalensis è stata una specie ominide vissuta in Eurasia occidentale. Sappiamo che Homo sapiens si originò in Africa e che alcune popolazioni giunsero nei territori del neanderthalensis circa 40'000 anni fa. Sappiamo che circa 30'000 anni fa H. neanderthalensis si estinse. Le due specie convissero nelle stesso zone per 10'000 anni.
Generalmente, si attribuisce alla competizione tra le due specie una (o la) causa dell'estinzione del neanderthalensis. Tuttavia, ciò non è dimostrabile coi dati attuali.
Forse H. neanderthalensis si estinse per cause ambientali, non legate alla presenza del H. sapiens. In particolare, un fattore determinante per comprendere cosa accadde 40-30 mila anni fa, è stabilire se H. sapiens che arrivò nei territori del neanderthalensis sia imparentato direttamente con noi. Ovvero: quelle popolazioni di sapiens che interagirono con H. neanderthalensis hanno degli eredi viventi oggi? Oppure anch'esse si estinsero 30'000 anni fa? Se risultesse che quei sapiens non sono antenati diretti dei sapiens attuali (i quali discenderebbero da altri sapiens, vissuti altrove, forse sempre in Africa, e che non incontrarono mai dei neanderthalensis), allora la nostra visione di quel capitolo della storia umana dovrebbe cambiare.
Cosa voglio dire? Noi tendiamo a vedere il sapiens come il vincitore in una gara diretta contro il neanderthalensis... ma se, come suggerisco, quella gara vide sconfitti entrambi (forse battuti dall'ambiente ostile della Fase Glaciale più intensa), allora dovremmo rivalutare il nostro modo di interpretare i fatti. Forse nessun ominide vinse la competizione. Forse, dopo che entrambe le specie si estinsero in Eurasia occidentale, le popolazioni della specie africana (il sapiens), che erano ancora vive in Africa mentre si estinguevano gli altri in Eurasia, migrarono nuovamente nei luoghi dove, a loro insaputa, erano già vissuti sia sapiens che quell'altra specie (neanderthalensis). La specie "perdente" ebbe solo la sfortuna di non avere "riserve" umane in Africa... La specie vincente ebbe solo la fortuna di avere una più ampia distribuzione geografica, e quindi, come accade in zoologia, una minore probabilità di estinguersi a causa di crisi locali.

L'arte ed il senso della vita umana

Nel weekend ho assistito ad un saggio di danza ed una rappresentazione teatrale. Nella prima, tra le numerose ballerine (tra cui l'amica che mi ha invitato) era presenta anche una bambina affetta da una grave disfunzione motoria. Ho scoperto che prima di dedicarsi alla danza (in modo dilettantesco, ovviamente) quella bambina non era nemmeno in grado di muoversi. Difatti, in molti avevano sconsigliato i suoi genitori di tentare la via della danza. Ora, sebbene sia fortemente scoordinata, è in grado di camminare e di seguire il ritmo delle altre ballerine. Domenica ho assistito ad una rappresentazione teatrale gestita dalla banda di attori amici dell'Archeoshurina1. Nella rappresentazione recitavano, assistiti dagli attori citati sopra, dei portatori di disabilità mentale (quindi, nelle condizioni opposte alla bambina di sopra, che è mentalmente sana ma fisicamente disabile). Sono stati bravi e divertenti (anche l'Archeoshurina...).
Chi, come me, non ritiene che esista un senso oltremondano all'esistenza ma tuttavia riconosce che l'unico valore umano universale è la lotta alla sofferenza e all'ignoranza, troverà un forte legame tra le due situazioni che ho descritto.
In entrambe, l'arte assume un valore Ulteriore, come mezzo per permettere il riscatto di ogni forma di umanità. In fondo, siamo tutti accomunati dalla transitorietà e dalla fragilità: osservare come anche i più deboli e fragili possono elevarsi e riscattarsi con l'arte ci incoraggia a cercare sempre e comunque un riscatto ed un'elevazione. Perché solo così, forse, daremo un senso all'insensatezza dell'esistenza.

lunedì 26 maggio 2008

Miopie di strategia nelle pubblicità multinazionali


In Germania circola una serie di spot della catena Mediamarkt, a cui fa capo la nostra MediaWorld, che è infarcita di stereotipi sul "tipico italiano".


Data la facilità con la quale oggi circolano le informazioni, e, quindi, dato che questo spot tedesco sarà diffuso rapidamente in Italia tramite la rete e le news, la MediaWorld non corre il rischio di avere un effetto boomerang nel nostro paese?

venerdì 23 maggio 2008

Fine Sondaggio sull'aforisma di I. Ferrari

Sono curioso di scoprire chi si è dichiarato un "venerabile"...
Vedo una discreta percentuale di promesse (o almeno, di presunte tali). Ma ciò che più mi soddisfa, è vedere che la metà della popolazione è fatta di stronzi.

Spaceballs docet

giovedì 22 maggio 2008

Il mio panino permo-triassico

Ieri mi sono portato a casa il nodulo.
Si tratta di un prestito dal MSNM che dovrebbe agevolare la descrizione del fossile.
Per chi non fosse al corrente, sto descrivendo un nodulo (in pratica un grosso sasso a forma di panino) al cui interno è preservato un piccolo rettile, grande come un piede.
Il signorino è vissuto duecento cinquanta milioni di anni fa, ai tempi della Grande Estinzione Permiana. I dati cronologici non sono così precisi (almeno per ora) per poter stabilire se visse appena prima o appena dopo l'estinzione (appena, in questi casi, si riferisce a centinaia di migliaia o milioni di anni). Con calma, avendolo qui a Fighettolandia, potrò osservarlo bene, sopratutto quella matassa incasinata che rimane al posto della testa, da cui spero di ricavare dati preziosi per la sua tassonomia. So già a quale "famiglia" appartiene... vediamo cos'altro salterà fuori...

Scansioni fossili


Per oscuri motivi della tecnologia PUMA, la scansione è parziale.

martedì 20 maggio 2008

Convergenze di mondi paralleli

La fantasia vincolata dalle scienze naturali tende a produrre parallelismi in analogia con l'evoluzione vincolata dalla storia naturale.
In questa illustrazione, sono mostrate due carte geografiche di mondi immaginari. In alto, ricolorata per adattarla a quella in basso, una mia creazione per un vecchio progetto di fumetto fantasy chiamato Gondwanalla. In basso, Snaiad, di Nemo Ramjet (http://www.nemoramjet.com/).

Interessante come entrambi, indipendentemente, abbiano creato una geografia con:
Due masse continentali principali ed una terza minore, più lontana dalle altre e posta a sud-ovest.
La seconda massa continentale è a nord-ovest della principale.
La massa principale ha una grande isola che si proietta verso ovest.
La massa principale ha la massima estensione latitudinale nella parte orientale.
La seconda massa continentale ha la sua massima estensione latitudinale nella parte orientale, mentre ad ovest è più frastagliata.
Le due masse principali racchiudono un grande mare interno.

Ovviamente, ci sono differenze e divergenze, ma mi pare che un "idea" archetipica di geografia fantastica sia presente in entrambe, accomunandole.

lunedì 19 maggio 2008

Coming Soon...


L'Intuizione (quando Visceralia è amica)

Non sempre i misteriosi meccanismi del substrato pre-linguistico sono egoisti e autoreferenziali. A volte, producono materia grezza purissima ed eccellente per noialtri del piano di sopra. L’intuizione è una di queste situazioni. L’intuizione, al pari di tutte le esperienze viscerali, non può essere compresa pienamente descrivendola a parole, essa va vissuta personalmente. Nella mia vita ricordo tre eventi nei quali l’intuizione ha avuto un ruolo fondamentale (probabilmente questa è una sottostima, molti altri devono essere accaduti, anche se solo questi tre mi restano vividi per la loro importanza... dopotutto, ogni volta che ridiamo ad una barzelletta viviamo un piccolo evento intuitivo indotto dalle parole di altri... ecco perché ridere e saper ridere è una virtù ultrazionale, che va Oltre la dicotomia razionale-viscerale).
Il primo dei tre eventi risale ai tempi dell’università. Stavo preparando la mia tesi sulla filogenesi dei celurosauri, e stavo accumulando i dati per la costruzione della Prima Matrice (la mamma della Megamatrice). Era poco prima dell’ora di cena, e tornavo dall’università. Doveva essere tardo autunno, dato che era buio quando, col mio solito passo felpato, mi stavo incamminando verso casa (dei miei, allora ero un pre-bamboccione di 23 anni). A metà del parco che precede la via di casa, come un lampo improvviso, arriva l’intuizione!
"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima! Eurekau!".
Fu così che balenò nella mia testa, in maniera inattesa e fulminante, l’idea di effettuare l’analisi filogenetica della tesi in maniera "gerarchizzata", ovvero, di separare i caratteri anatomici in "distretti morfo-funzionali" distinti (cranio, colonna presacrale, cinto pettorale + arto anteriore, colonna sacro-caudale + cinto pelvico + arto posteriore, tibiotarso + piede), di analizzarli separatamente e di comparare i risultati per testare le convergenze ed i parallelismi...
Mi fa piacere che questa idea sia venuta, indipendentemente, ad un altro paleontologo: nel 2006, David Allen, ha proposto questo metodo (in versione lievemente modificata) per risolvere la filogenesi dei crocodylomorfi basali. Ovviamente, dato che la mia tesi è stata depositata e discussa tre anni prima (ma non è mai stata citata altrove, e sicuramente non è giunta ad Allen), l’originalità dell’idea deve essere attribuita, indipendentemente, ad entrambi (anche se conservo la priorità... quindi, se qualcuno vorrà darle un nome, dovrebbe chiamarla "Procedura C.A.U.": Cladistic Analysis Ultrationalised).
La seconda intuizione significativa accadde un anno e mezzo fa. Stavo da qualche mese al Pueblo. Era notte fonda e mi stavo calando sotto le coperte. Nella fase limbica prima del sonno, rimuginavo alcune idee sul romanzo che stavo scrivendo ("EdF")... Ad un certo punto, come una cascata di idee già strutturate, giunse l’intuizione. Fu un lampo di eleganza geometrica! Che idea! Veramente geniale (almeno per me... poi starà ai lettori la prova definitiva)! Mi promisi il mattino dopo di scrivere il capitolo incriminato... e mi rigirai dall’altro lato del letto. Fui preso dal dubbio: e se al mattino non ricordassi tutta questa genialata, se svanisse nell’oblio del sonno? Potevo rischiare? Mi alzai dal letto, accesi il PC e mi misi a scrivere, di getto, l’intero capitolo. Fu così che in un paio di ore, in piena notte (atto molto strurlesco...) elaborai... ho detto anche troppo.
La terza intuizione risale a questa notte. Ieri il mio sistema viscerale è stato testato fino in fondo, con la visione di ciò che prima o poi sapevo che avrei visto. Stupito da me stesso (l’effetto, per quanto antipatico e fastidioso, non è stato così devastante come avevo ipotizzato nelle simulazioni mentali) e deciso a non farmi trascinare nell’inutile magone, a cena ho innaffiato il cervello con mezza bottiglia di Nero d’Avola, ho sparato cazzate, e mi sono involato a letto. All’una di notte, mi sveglio con la salivazione annullata, la vescica recalcitrante e un leggero mal di testa. Riequilibro il bilancio idrico e mi metto a leggere un po’ di F. Capra. Nel leggere, ecco la nuova intuizione! Questa volta, non descriverò di cosa tratti, per evitare che mi sia rubata (da chi? nessuno dei miei lettori ha l’interesse e le basi per estendere questo concetto fino in fondo...): dico solo che ho in programma di tradurla in un piccolo saggio...
Fine
Avete notato che l’intuizione tende (almeno in me) a manifestarsi di notte? Forse che è legata a qualche meccanismo ancestrale del cervello, guidato dal sistema circadiano? La luce (del sole e della ragione) inibisce le oscure (il-)logiche dell’intuizione?

Niente UFO, solo AFO

Esiste vita su altri corpi celesti?
Volendo essere rigorosi con la definizione di Vita esposta tempo fa, ed accettando l’ipotesi che vede l’origine degli organismi noti come una proprietà emergente della Terra archeozoica, la risposta può essere solo una: “NO!”.
Riformulando la domanda in maniera corretta (ed accondiscendente alle speranze di molti), e quindi chiedendoci: “Esistono analoghi funzionali degli organismi (AFO, l’acronimo col quale d’ora in poi chiamerò gli “organismi extraterrestri”) su altri corpi celesti?”, la risposta è: “Perché no?”.
L’unica obiezione ad una simile risposta sarebbe pensare che l’evoluzione biotica terrestre sia un evento speciale non riconducibile alle leggi generali della fisica e della chimica, e quindi, non necessariamente ripetibile altrove. Siccome questa alternativa è meno giustificabile della sua negazione, non possiamo che ammettere l’eventualità dell’esistenza degli AFO.
Come sarebbero fatti?
Non disponendo di dati diretti, l’unica risposta che la scienza ci dà è che essi devono essere basati sulla chimica del carbonio, l’unica capace di produrre l’enorme diversità molecolare alla base degli organismi terrestri (e quindi anche dei loro analoghi funzionali). Tutto il resto è frutto contingente delle caratteristiche del corpo celeste nel quale si sviluppano, quindi è assolutamente imprevedibile.
Di una cosa sono certo: non esistono quegli esseri umanoidi che tanto piacciono alla fantascienza commerciale e di serie B. L’umanoide è un tipo inusuale di organismo terrestre eucariota pluricellulare triblasto celomato deuterostomo cordato gnatostoma tetrapode mammaliforme (come mostra la ragione), non una tendenza intrinseca dell’evoluzione cosmica (come vorrebbero farci credere quasi tutti gli altri). Credere in umanoidi di altri mondi è come credere in cammelloidi di altri mondi.
In effetti, l’immaginazione in fatto di AFO, sia non intelligenti che intelligenti e/o tecnologici (“alieni” per la vulgata), è veramente molto mediocre. Anche scartando subito gli umanoidi (antropomorfismo di bassa lega), il resto è uno zoomorfismo di stampo pseudo-darwinista: interessante, forse plausibile, ma molto limitato nella fantasia.
Il problema della scarsa immaginazione sta molto nel vincolo linguistico col quale operiamo: se li chiamiamo “organismi alieni”, necessariamente li immaginiamo come versioni modificate (superficialmente) degli organismi a noi noti. Chiamandoli col ben più neutro termine AFO, li sdoganiamo dalla zoologia, e ci apriamo un universo immaginativo prima nemmeno ipotizzato. Un AFO è solo un oggetto che sta in un altro corpo celeste e assolve alcune (o tutte) le funzioni che osserviamo negli organismi sulla Terra. Quindi, non deve per forza assomigliare ad un animale (o ad una chimera di animali).
Un AFO potrebbe essere un enorme tappeto di materiale carbonioso, stile moquette, che assorbe la luce del suo(suoi) sole(soli) e striscia sulla superficie secondo l’intensità luminosa (fototropismo), oppure un insieme di strutture capaci di gemmare secondo il chimismo della loro atmosfera, oppure reticolati di celle cristalline che assorbe passivamente acqua e minerali dal suolo e secerne altri cristalli, oppure una sfera gelatinosa che fluttua in un oceano di metano, dividendosi in altre sfere durante quelle rare occasioni in cui un apporto di energia dallo spazio induce un aumento della temperatura ambientale.
Qualcuno potrebbe evolvere e diventare intelligente, e poi costruire una flotta di astronavi capaci di disturbare le festività di inizio luglio agli statunitensi? Non credo. Dubito fortemente che ci sia una parvenza di pensiero aldilà delle orbite dei satelliti televisivi. Se anche una sola di queste entità esistesse oltre a noi, ed esistesse adesso (“l’adesso”, un concetto insensato nella relatività einsteniana), probabilmente è così lontana da risultare inaccessibile per sempre.
Gli unici mondi alternativi (e reali) che possiamo sperare di visitare sono quelli del passato profondo, conservati nei fossili.

Theological Week (end): Piccole considerazioni finali sulla divinità

Se esiste un Dio, allora è l’Essere Massimo? L’insieme “Dio+l’Universo da Lui creato” è maggiore di Dio soltanto, quindi, Egli non è l’Essere Massimo. (Ricordo che nel 1995 feci questa obiezione al mio prof. di filosofia (fervente cattolico), il quale rispose con una mezza risposta: “Allora Dio è anche l’Universo da Lui creato”... Di colpo scopriamo di essere una parte di Dio. Ciò è cristianesimo o panteismo?).
Se esiste un Dio, allora è onnipresente? In tal caso, quale è il nostro spazio? Ricadiamo nel panteismo?
Se esiste un Dio, allora è onnisciente? In tal caso, nessuno di noi agisce liberamente, in quanto Egli sa già quello che faremo prima di farlo (ciò viola la presunta esistenza di libero arbitrio tanto amata dalla Chiesa per farci colpevoli... ops, lapsus, volevo dire “responsabili”, di ciò che facciamo).
Se esiste un Dio, allora è la Saggezza? In tal caso, poteva scegliere un modo meno contorto e dispendioso per crearci. Farci angeli di pura energia sarebbe stato molto più elegante che farci aggregati instabili e parzialmente auto-coscienti di molecole organiche.
Se esiste un Dio, allora è la Perfezione? Un essere perfetto sentirebbe l’umano bisogno di creare qualcosa di imperfetto? Di nuovo, un essere perfetto non dovrebbe creare esseri imperfetti (quali noi siamo)... poteva fare di meglio.
Se esiste un Dio, allora ama? Amare significa desiderare ciò che non si ha, quindi, se Dio ama, allora manca di qualcosa (che non ha). Quindi, scegliete: o è perfetto ma non ama, oppure è imperfetto e ama.
Se esiste Dio, allora è buono? A giudicare dall’inutile ed esagerata quantità di sofferenza gratuita che c’è nel mondo, che spesso si distribuisce in maniera ancor più ingiusta (per non dire cieca...) della sofferenza stessa, dubito molto della sua bontà. Forse è buono, ma non è in grado di evitare che certi mali accadano, quindi non è onnipotente.

Fate un po’ voi: potete continuare ad affermare un Essere perfetto, infinito, onnipotente, onnisciente e buono (che ci ama), ma cadete necessariamente in qualche contraddizione, e quindi sacrificate la ragione per la fede.
Oppure, potete adattare il vostro concetto di divinità alle esigenze della ragione, e quindi dovete necessariamente abbandonare le contraddittorie religioni ufficiali. Forse esiste qualcosa di lontanamente simile al Dio che ci hanno inculcato da piccoli, ma è un semidio, un demiurgo (non quello Ultrazionale...) di comodo, necessario per giustificare (provvisoriamente) ciò che non riusciamo a spiegare razionalmente. In tal caso, l’unica reale giustificazione dell’esistenza di una divinità è la nostra ignoranza sui fatti del mondo. Deus ex machina...
Potete, tra l’altro, scegliere come religione (ovvero come posizione indimostrabile ma che accettate) l’ateismo. “Dio non esiste” può essere la vostra nuova fede.
Oppure, più semplicemente, scegliete l’impostazione ultrazionale che va oltre, agnostica: “Dio non è un concetto sensato. Sulla sua esistenza o non-esistenza non solo non è possibile esprimersi razionalmente, ma è anche insensato perdere troppo tempo a discuterne”.

Tuttavia, dato che il concetto del divino permea l’umanità, soffermarsi razionalmente sul divino è un passaggio necessario per capire l’umano.

Il destino di ogni mito

La concezione ultrazionale delle persone è come la morale scaturita dal personaggio di Tommaso nel Vangelo. La fede cristiana fa della sua non-verificabilità programmatica la propria forza (anzi, il proprio primo motore invincibile). Di fatto, essa è auto-immune dalla confutazione. La concezione ultrazionale afferma l’intrinseca inevitabilità di un limite in tutte le persone, ed avverte che qualsiasi apparenza di perfezione è da considerare non solo sbagliata, ma anche dannosa. Di fatto, essa è auto-immune dalla delusione.
Detto questo...

Robert Bakker non beve birra!

Anche i miti più robusti prima o poi vengono sfatati.

venerdì 16 maggio 2008

Guidate con prudenza... (Post metaforico)

Mai guidare di notte se si è ubriachi... non si sa mai dove si può andare a sbattere...

Fine del Sondaggio divino

Centesimo pensiero ultrazionale!
Risultati del sondaggio teologico:
Nessuno crede in Dio (ma sarà verò? Egli si nasconde in molti luoghi ed assume molte forme, spesso proprio per non apparire quel che è).
Il 23% spera in lui (spiegatemi ora la differenza tra credere in qualcosa che non si può vedere/toccare/misurare e sperare che esista... già questo è segno di quanto subdolo sia l'Onnipotente, capace di essere affermato persino da chi lo nega).
Abbiamo un buon 61% di bestemmiatori.
Infine, un 15% di pensatori di Dio. Mi auguro che lo pensino alla maniera che intendo io, ovvero ne cerchino le origini antropologiche e fisiologiche nella mente umana...

Il Trionfo dell'Apparenza (prendiamoci per il culo)

Poi si lamentano se vogliamo portarle a letto il prima possibile... ma abbiamo validi motivi! Quella è l'unica occasione per vedere DAVVERO come sono fatte! Noi vogliamo la verità, non l'apparenza!
Ormai la gara delle donne a nascondere come siano veramente ha raggiunto l'apice. E si sta trascinando dietro molti uomini...
Paradossale... probabilmente, il destino della donna è di celarsi all'uomo, per costringerlo a portarsela a letto (anche per vedere com'è fatta davvero). In molte culture, è la legge maschile/maschilista ad imporre veli, censure e camuffamenti (o peggio). In altre, più permissive e democratiche, come la nostra, è l'iniziativa individuale delle donne a perpetuare questa tendenza (se poi questa iniziativa individuale è veramente autonoma o indotta dall'ambiente/moda/imposizioni subliminali... questo è un altro discorso).
Si truccano (spesso senza stile), si tingono, si rifanno, si depilano, si push-uppano... almeno ci restava il sedere... un buon criterio di valutazione estetica "onesta". Fino ad oggi... perché è arrivato il "biniki", l'equivalente posteriore del reggiseno. In pratica, un alzaculo (basso)...

Poi non lamentiamoci (sia noi che loro) se rimaniamo delusi alla prova definitiva, nuda e cruda, struccata, svestita, senza sollevamenti vari... Noi, ingenui, che credevamo di vederla "davvero", come mamma l'ha fatta... loro, deluse perché credevano di essere accettate per quello che sono (ma che non si vedeva...).
Schiavi dei superstimoli visivi, i nostri centri viscerali, miopi ed ingenui, finiscono sempre col fottersi da soli (e fottere noialtri del piano di sopra).

giovedì 15 maggio 2008

Il Passato Oggettivo, l'ultimo Dio possibile

Se esiste un essere assoluto, una divinità contro cui non abbiamo alcun potere e volontà, questo è il Passato Oggettivo.
Il passato soggettivo è debole, modificabile, censurabile, accomodabile, ristrutturabile. Il passato soggettivo è un semidio mansueto, che si addatta alle pretese di Ragione e Viscere. Non accetti ciò che fu? Lo rimuovi, decostruisci, interpreti, revisioni, mitizzi.
Così non è per il Passato Oggettivo. Esso è l'Incorruttibile, l'Inviolabile, l'Immodificabile.
Ma esiste realmente un Passato Oggettivo? Oppure tutti i passati possono solo essere soggettivi, in quanto il Presente è l'Unico Tempo, ed il passato è solo rappresentazione soggettiva di tracce presenti alle quali attribuiamo un nostro significato che chiamiamo "passato"?

La discussione sull'ultima divinità possibile è aperta...

mercoledì 14 maggio 2008

Un Gatto di Schroedinger

Ho un nuovo animale domestico, un gatto di razza Schroedinger. L'ho chiamato Spin.
Che animale dolcissimo! Mangia e non mangia. Non si muove, sembra morto... ma non lo è. Se vai a guardare cosa sta facendo nella sua gabbietta si incazza... Ma è straordinariamente affettuoso se lo sai coccolare come si deve. A questo proposito, ho comprato una camera a bolle, che lui adora! Ci va dentro e gioca per ore e ore... incredibile, considerando che non esce mai dalla sua gabbietta. Eppure, ci va. Così, almeno, credo io. Ma forse non è così.
Il mio gattino! Gioca con i gomitoli, li srotola senza toccarli, e poi fa delle onde con lo spago. Ma la sua vera passione sono le stringhe delle scarpe: non è mai sazio di mordicchiarle.
Volevo comprarne un altro, una femmina, per fargli compagnia, ma mi han detto di evitarlo: se due gatti di Schroedinger si mettono assieme, finiscono con l'annichilarsi.


Legge Asimmetrica della Psiche Femminile (Uno dei tanti corollari della Legge di Thais)

Definizione: Se sta con te è fondamentale che tu la capisca; se sta con un altro, non è fondamentale che lui la capisca.

Corollario (detto anche: Principio Oligarchico della Conoscenza): Tu devi capire sempre, gli altri no.

Ogni riferimento a ex passate ed a intrallazzi attuali è puramente causale...

martedì 13 maggio 2008

lunedì 12 maggio 2008

Nomi alternativi

Pomeriggio di contemplazione afasica...

Ho appena scoperto che il mio nome elfico è Fëanor Elendil.
Quello da rockstar è Jello Starz. Quello da pornostar è sempre stato Dick Sollazzo (ma in un sito apposito è risultato essere Kurk Kinky). Quello StarWars è Cauan Sogio. Quello celtico è Vincenzo Esposito Junior.

Andrò all'Inferno... (bella scoperta...)


Lasciate ogni speranza, voi che entrate...
Ho appena compilato il lunghissimo questionario del Dante's Inferno Test (cercate in rete) per vedere dove andrei nell'aldilà in base a quanto si legge nella Divina Commedia di Dante. Sono orgoglioso di dichiarare che le due maggiori probabilità cadono nel Limbo (perché sono risultato un Virtuoso non credente) e nella Città di Dite (perché sono risultato un eretico), seguito dal girone dei Lussuriosi (...perché sono un maschio di 30 anni)!!!! La probabilità più bassa è di andare in Purgatorio... curioso che nel test non sia minimamente contemplata l'eventualità di andare direttamente in Paradiso.
Non è contraddittorio risultare contemporaneamente un Virtuoso (sebbene non credente) ed un Lussurioso? No, è umano... Forse che l'unico modo per andare in paradiso sia di essere un essere semplice, non contraddittorio? Quindi, nessun essere veramente umano ha speranza! Solo le larve vanno in paradiso?

Forse, facciamo prima ad abolire l'aldilà, per dedicarci totalmente all'aldiqua.
Ci rivediamo al Disco Inferno (foto)... quello sì un tormento eterno!

Agenzia Cuori Solitari: Per Amare Usando Parsimonia

Sto elaborando un questionario per tutti coloro che cercano l'anima gemella (e sono alla frutta e sarebbero disposti a pagare qualcuno che li aiuti nell'impresa): gli interessati dovranno rispondere alle domande, che poi verranno immesse in una matrice con le risposte di numerose persone (del sesso che piace) e PAUP elaborerà le maggiori o minori affinità, così da indicarci chi è più compatibile. Data la potenza di PAUP, il questionario potrà avere centinaia di domande. Se volete collaborare, presentate una lista delle domande che ritenere utili ad un simile questionario.

Grazie,
La Direzione di Per Amare Usando Parsimonia

venerdì 9 maggio 2008

L'idea del divino (che idea alcolica...)

La terza legge della dinamica, quando passa dagli oggetti ai soggetti, dovrebbe essere espressa in senso inverso. Ogni reazione è l'effetto di un'azione uguale e contraria. La più grande delle contorsioni mentali umane, sicuramente la meno concreta, l'idea di Dio, deriva dalla più potente di tutte le consapevolezze, sicuramente la più concreta, ovvero quella della nostra irrisolvibile mortalità.
Lo sappiamo, non l'accettiamo, ci dissociamo da tale consapevolezza, ci creiamo la schizofrenica idea di un aldilà, e di un suo supremo principio primo, dio, al quale, poi, diamo la causa anche del mondo di qua. Non vi piace come ipotesi? Quasi tutti i sani di mente (ricordo che i sani di mente saranno gli unici a distruggere l'altro mondo... ) concordano su ciò, in modi e sfumature differenti, ma comunque gravitanti attorno alla consapevolezza che, anche in questo caso, abbiamo invertito causa ed effetto, necessità con contingenza.
Non mi è mai interessato molto parlare di dio. Trovo molto più interessante parlare della sua idea, del come-quando-perché l'umano secerne l'idea del divino. Spirito divino, come spirito di vino, cos'altro se non un distillato di frutti terreni finalizzato a distrarre dal mondo? Ogni volta che lo evochiamo, non facciamo che stappare bottiglie da noi riempite, frutto della nostra fatica.

Fenocopie diffuse

Una bionda su tre è bionda.

giovedì 8 maggio 2008

Cibus 2008

Come ogni maggio di anno pari, qui a Fighettolandia parte la settimana del Cibus.
Ed io, grazie all'Archeoshurina 1, riesco a fare un giro mangereccio tra i kilometri di padiglioni. Purtroppo, quest'anno non sono riuscito a fare foto... al più metterò qualcuna vecchia...
Ieri, assieme ad altri pueblici ed all'Itacese dell'Archeoshurina, ho smangiucchiato assaggini, assaggiato mangiucchietti, sorseggiato grappa e macinato migliaia di passi.
Ho notato che la percentuale di standiste gnocche (nella foto, due esemplari della passata edizione*) aumenta significativamente nei padiglioni delle carni... mentre calava nei dolci. Causalità o casualità?
* PS per l'(E)neocelta: queste sono le "carcasse" che ho visto più spesso...

martedì 6 maggio 2008

Piattola

Istigato da un commento cristiano-greco-romano di un precedente post, esporrò la teoria ultrazionale sulla Piattola.

La piattola è la femmina dello zerbino.
A differenza del suo omologo maschile (votato al martirio inutile), ella propende per l'adesione acefala alla spalla del suo Uomo. Conseguenza meccanica di ciò è che la tendenza della piattola è di stabilire una relazioni passivo-parassitica con uomini di altezza medio-alta, o comunque significativamente superiore alla sua (ma non troppo, altrimenti non è in grado di assumere la sua naturale postura glenoideo-mascellare; vedere sotto). Una volta raggiunto il suo locus naturale, la piattola inizia a secernere acidità, al fine di allontanare dal SUO-UOMO (detto anche MOROSO) tutti i potenziali competitori, in primis altre piattole, ma anche donne, amici, colleghi, compagni di squadra, genitori, ecc...
La piattola è stata selezionata per aderire stabilmente al SUO-UOMO: pertanto è conformata con una mandibola concava lateralmente per fissarsi alla spalla maschile, di una voce stridula per non infastidirlo troppo ma al contempo per infastidire i competitori, e di una massa non eccessiva per non gravare sul corpo su cui si fissa.
Evoluzione naturale della piattola è la cagacazzo isterica: essere abominevole dotato di logorrea infinita e di pedanteria sebacea, ha l'incredibile potere di annullare qualsiasi desiderio attivo (sia sessuale che mentale) nel SUO-UOMO. Il fine di questa trasformazione è di assorbire tutte le energie del SUO-UOMO al fine di prepararlo ad accogliere la deposizione delle SUE-UOVA (che sono solo della piattola, in quanto il SUO-UOMO, a questo stadio, è sterile).

Cura contro la piattola sono i pugni in faccia (Cau S., 2004 - How to free Lemm from Piattola. Journal of Medical Acephaly and Friendships 20: 125-129).

lunedì 5 maggio 2008

Fine Sondaggio dei primi di maggio


Ecco i risultati del sondaggio: "La Storia in pochi eventi... Quale di queste invenzioni ha inciso maggiormente sulla storia umana?"

Con il 44% delle preferenze, vince il denaro, seguito da la scrittura (33%), l'agricoltura (27%), il mito/la religione (16%) ed infine l'arte (5%). Nessun voto per la ruota. Sulla base di questo sondaggio, estrapolando nel futuro, la fine della Civiltà corrisponderà ad un'incapacità di scrivere sul denaro investito nell'agricoltura. Pertanto, sarà buona cosa aumentare lo stipendio dei professori di agraria.

L'immagine non c'entra niente, ma sfido i miei lettori a dirmi cosa sia...

venerdì 2 maggio 2008

Primo Maggio!

Ringrazio l'Archeoshurina 1 per avermi invitato nel covo dei biologi (grande Uli!).
Ho mangiato come un cannibale (perché molto era maiale), bevuto come un suino, e sparato iperboliche demenze, come sempre cariche di saggezza ultrazionale.
In particolare strasaluto l'AnNumber 1, il Manu, Thomas (SENZA "H") a raggi X, la Fede, e gli architetti (Gualtiero da Piacenza, la "teatese" Nicol-e-h-? e Vale l'asolana... quest'ultima, rivelandomi il suo romanzo, si è fregata... lo scriverò prima che lei decida di scriverlo...).
A breve spero di trovare qualche foto della giornata...