Il titolo è un gioco di parole che sarà svelato in fondo.
L’approccio scientifico è visto dai molti come arido ed incapace di dare risposte a domande cosiddette “fondamentali”. Rovesciando l’ottica, spesso l’approccio scientifico smonta la presunta “fondamentalità” di certe domande, svelandone un’origine prevalentemente “fondamentalista”. Curioso gioco di parole...
Oggi daremo una risposta scientifica ad una delle domande più ripetute della storia. Cos’è la Vita? La scienza che studia la Vita si chiama Biologia (ebbene sì, miei cari spiritualisti). Quindi, ben venga una spiegazione biologica. Ma torniamo alla domanda, ed analizziamola: essa chiede cosa (una Cosa) sia la Vita (con la maiuscola). Se fossimo dei platonici, quella “Cosa” dovrebbe essere un’essenza (l’essenza della Vita, appunto). Ma, come ben sappiamo, dopo Darwin è impossibile conciliare Biologia e Platonismo: o si segue il primo approccio, o il secondo. L’evoluzione è la storia, e, citando Nietzsche, ciò che ha storia non può essere definito (da una definizione). Se l’evoluzione biologica è un processo storico, allora, dobbiamo rinunciare a cercare una definizione di cosa sia la Vita? Si può rinchiudere la straordinaria complessità e variabilità di funzioni e processi che formano l’oggetto della biologia in un’unica definizione? Probabilmente no, tuttavia, la Biologia è bifronte, ed alla faccia funzionale si associa quella evolutiva. Gli oggetti evolutivi sono i cladi, i quali possono essere definiti. Anche la totalità della Vita può essere definita filogeneticamente? Ciò è stato fatto, in maniera provocatoria, al Primo Convegno Internazionale di Nomenclatura Filogenetica di Parigi, nel 2004, da J. R. Wagner, dell’Università del Texas. Utilizzando, in maniera eterodossa, i criteri per la definizione filogenetica dei cladi (gli insiemi naturali di organismi imparentati), propone questa definizione della Vita (detta “Panbiota”): l’insieme di tutti i discendenti del primo antenato di Homo sapiens.
Per chi non fosse pratico di definizioni filogenetiche, ecco la spiegazione: si sceglie una specie, in questo caso Homo sapiens (avremmo potuto scegliere qualsiasi altra specie ma abbiamo scelto la nostra come specie di riferimento per la definizione un poco per campanilismo, un poco perché, giustamente, è l’unica specie della quale ognuno di noi può avere la certezza di conoscerne almeno un individuo sicuramente vivo, cioè sé stesso), e si chiama Vita l’insieme di tutti i discendenti del più antico antenato di quella specie. Il nome scientifico proposto per quell’insieme di oggetti a base di carbonio collegati filogeneticamente è Panbiota (“Tutta la Vita”). Il sottoinsieme di Panbiota più ristretto possibile che comprenda tutti gli esseri viventi OGGI si chiama invece Biota (attenzione, non è il fatto di essere vivente oggi che rende o no un Biota, ma la posizione nell’albero rispetto al ramo che comprende tutti i viventi oggi: ad esempio, Tyrannosaurus rex è un Biota anche se non è vivente oggi, mentre LUCA, Last Universal Common Ancestor... quindi il primo Panbiota, non è, per definizione, un Biota).
Questa definizione ha un pregio: se mai si scoprissero oggetti apparentemente viventi ma “biochimicamente diversi” da quelli noti (sia sulla Terra, che extraterrestri), con questa definizione sapremmo subito (senza perdere tempo in infinite diatribe filosofiche sulla vita) se sono o no organismi, cioè bioti: se non sarà possibile stabilire alcuna sinapomorfia con Homo sapiens a livello chimico, essi NON dovranno essere considerati organismi. Ad esempio, un virus di un computer, per quanto si comporti come un virus fatto di nucleoproteine, non condivide alcuna sinapomorfia chimica con Homo sapiens (è fatto di elettroni, che sono probabilmente gli oggetti più plesiomorfici esistenti, e quindi con nessuna informatività filogenetica), quindi non è una forma di vita.
Idem, un (ipotetico) marziano non è una forma di Vita: sarebbe da considerare un sistema chimico con funzionalità teleonomiche ed invarianza riproduttiva convergente coi Panbiota... Se invece l’ipotesi di panspermia fosse vera, allora, probabilmente, tutti gli alieni sarebbero dei Panbiota (ma non membri del sottogruppo chiamato Biota)... ma qui entro troppo nel tecnico (per chi fosse interessato, si legga “Il caso e la necessità” di J. Monod).
Ovviamente, come tutte le sane discipline scientifiche, anche questa si pone dei limiti di applicabilità: queste definizioni valgono fintanto che i processi filetici sono strettamente divergenti e le ibridazioni trasversali non sono predominanti; inoltre, esse valgono fino a che, approfondendoci nel passato, gli oggetti che consideriamo ed i processi che li legano sono ancora riconoscibili come biologici e non sfumano nello strettamente chimico.
Se questa definizione non soddisfa la vostra esigenza interiore di una risposta alla domanda di cosa sia la “Vita”, forse il problema non sta nella risposta, bensì nella (sensatezza della) domanda.
Proporrei questa definizione dei nemici della Vita:
(I)Diota: l’insieme di tutti i discendenti del più recente antenato comune di tutti gli Homo sapiens che hanno provocato l’estinzione di almeno una specie di Biota.
Se, come pare possibile, la megafauna tardo-pleistocenica è stata eliminata per cause antropiche, allora siamo tutti membri di (I)diota.
Ed io, da bravo (membro di) (I)diota, domando: “Cos’è la Vita?”
allora i romani erano doppiamente (i)dioti..hanno quasi causato l'estinzione dei celti
RispondiEliminae dei fiumi
RispondiEliminaceltici
RispondiEliminaAndrea vorrei chieder il tuo parere ho elaborato 2 modelli mooolto semplicifati della filogenia terrestre, in caso di no panspermia e in caso di sì panspermia
RispondiEliminaNO PANSPERMIA
GAEABIONTA/PANBIOTA = 1° antenato di Homo sapiens sapiens + tutta la discendenza
---BIOTA = luca + tutta la discendenza
------NEOMURA = Homo sapiens sapiens+Archaea
SI PANSPERMIA
PANBIOTA = primo antenato di Homo sapiens sapiens
---GAEABIONTA = 1° antenato Terrestre di homo sapiens sapiens
------BIOTA = last universal common ancestor + tutta la discendenza
---------NEOMURA = vedi sopra
Ovviamente partedo dal fatto che Bacteria è parafiletico come dimostrato da cavalier-smith :)
Le tue sono definizioni di cladi, non sono modelli filogenetici.
RispondiEliminaI primi si accettano per convenzione, i secondi vanno motivati. Gaeabionta può aver una sua validità come non-sinonimo ridondante di Biota, nel caso l'ipotesi di panspermia (nella forma forte, veramente biologica, quindi meno plausibile, non in quella debole, biochimica) fosse confermata.
Ehi andrea, scusa, potresti dirmi la definizione filogenetica di bacteria?
RispondiEliminaNon so nemmeno se esiste. Non tutti i nomi tassonomici hanno ricevuto definizione filogenetica.
RispondiEliminaControlla da questa discussione:
http://phylonames.org/forum/viewtopic.php?t=23&start=0&postdays=0&postorder=asc&highlight=&sid=ac199ea1aea298710b23a66f8418a9c1
Grazie
RispondiElimina"
Non tutti i nomi tassonomici hanno ricevuto definizione filogenetica"
MEglio! COmunque io son favorevole a non dar una definizione a Bacteria, altrimenti vorrebbe dire che quasi sicuramente tu (ma anchio XD, ma anche ogni neomuro) sei un batterio XD
Dunque son d'accordo col 3 commento di nascio
Io proporrei
-Prokaryota=tutti panbioti/bioti (dipende se sti 2 taxon coincidon o no perchè non è ovvio, nel caso coincidan dico panbioti, altrimenti dico bioti, altrimenti bisogna veder chi verrà coniato per prima) che non son eukarioti, ovvero una parafilia (nel senso filogenetico XD) plesiomorfica
-Bacteria/Eubacteria=tutti i BIOTI (giusto per non chiamare "batteri" quegli ignoti e ipotetici panbioti non bioti) che non son neomuri, ovvero un'altra parafilia plesiomorfica
-Nuovo nome necessario=da least inclusive clade containin Homo sapiens, Thermoplasma acidophilum and Escherichia coli
-Neomura=da most inclusive clade containin Homo sapiens and Thermoplasma acidophilum
Logico, no?
COrreggo questo taxon
RispondiEliminaBacteria/Eubacteria=Tutti i bioti che non son ne archei ne eucarioti
E aggiungo una possibile definizione per Eukaryota
Da most inclusive clade containin Homo sapiens, Malus domestica but not Thermoplasma acidophilum and Escherichia coli