lunedì 19 novembre 2007

Informatica e paleontologia... da un punto di vista ultrazionale

Ieri pomeriggio, mentre passeggiavo per quel di miei-genitori-town ho notato un effetto imprevisto della manutenzione stradale applicata all'autunno. Alcune nuove striscie pedonali avevano delle macchie scure a forma di foglia. In realtà, più che macchie erano parti del sottostante asfalto che non era stato imbiancato con la vernicie: probabilmente, mentre gli operai passavano il bianco, alcune foglie presenti sul tracciato da imbiancare sono state ricoperte, per poi volare via, lasciando la loro impronta negativa. Dato che fenomeni analoghi accadono nella fossilizzazione, potremmo considerare queste tracce dei fossili botanici artificiali? Penso di sì.
L'osservazione di ieri ha innescato una considerazione sul senso della fossilizzazione, e su un errore concettuale diffuso (più o meno consciamente) in molti di quelli che parlano di fossili.
In genere, quando si parla di un fossile, si dice: "questo osso... il cranio... la conchiglia... il carapace... il tronco...", ma, volendo essere precisi, nessuno degli oggetti chiamati in causa è quello che viene detto. Nella realtà, quelle che vengono citate sono strutture geologiche (rocce) che, a seguito di un processo (fossilizzazione) hanno assunto (più o meno parzialmente) la forma di preesistenti strutture biologiche (attualmente andate distrutte). A parte rarissimi casi, non esiste materiale organico nei fossili. Un fossile non è un osso, un cranio, una conchiglia ecc..
Paradossalmente, un mio amico provocatore (GG) ha ragione: i fossili sono sculture. Un fossile è solo un pezzo di roccia che ha preso una strana forma, copiando quella di un organismo. So che sto dicendo qualcosa di ovvio e noto, ma quanti lo rammentano mentre si occupano di fossili?
Di fatto, per chi, come me, è interessato sopratutto alla morfologia dei fossili che studia, è poco importante quale sia la sua matrice materiale (geologica), cioè l'hardware nel quale è stata impressa l'informazione morfologica (biologica), cioè il software. Ovviamente, la roccia dà informazioni supplementari, ma se il vostro interesse è puramente anatomico, esse sono irrilevanti. Se i fossili si conservassero in cioccolato, in polistirolo, in gesso, oppure in pdf (...), con la stessa accuratezza del carbonato, silicato o fosfato dei fossili veri e propri, per me non farebbe differenza. Quello che conta è il contenuto di informazione anatomica conservato, non il suo supporto.

5 commenti:

  1. Il fossile è la naturale evoluzione di un precedente, traccia delebile di un passato, significante di un significato. Considerarlo come identità dell'originale sarebbe come dire che il nastro magnetico è la musica e la carta un'opera letteraria.
    Ma non stupiamoci delle semplificazioni, sia pure estreme, di cui necessita la maggioranza, poichè semplificato è il loro potenziale cerebrale, represso da precoci bombardamenti di indubitabilità delle certezze.
    Fanculo i semplici, chi non cogita a sufficienza si faccia una flebo di pleistescion tranquillante e si goda l'apatica agonia della semplicità.

    Se fossi fossile affosserei i fessi nella fossa.

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  2. Eqquindi,se tanto mi da tanto,se canticchio l'aria del "Barbiere di Siviglia",non sto canticchiando un'aria ma un ricordo.Canto un ricordo.
    Se dico -Essere o non essere...- nn sto citando l'Amleto,ma il suo ricordo...
    L'opera d'arte è morta nel momento in cui è finita.(?)
    Cos'è che la infinitizza e la rende eterna...se il suo ricordo NON è fatto della sua stessa materia?
    (se hai il coraggio leggiti il monologo iniziale del Dottor Hinkfuss in "Stasera si recita a soggetto" di Pirandello... ce la si può fare...io lo so a memoria...)

    PseudoCris

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  3. In un mondo senza grammofoni, i vinili sono solo dischi di vinile forati al centro.
    Senza degli ascoltatori degni, la musica del grammofono è solo una perturbazione della massa d'aria.
    Tutto ciò che ha valore è tale perchè lo imponiamo.
    Vi impongo di dar valore a questi pixel...

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  4. Se così non fosse allora io sono proprietario di stili musicali, correnti artistiche pittoriche e scultoree, nonchè letterali.
    Il valore di un qualcosa è strettamente godimento personale.
    La figata di tenere in mano un pezzo di roccia è il saperci leggere la straordinarietà evolutiva dell'originale matrice biologica che ne ha determinato la formazione.

    Il valore vero è l'intelletto.

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  5. Ogni Sua imposizione è LEGGE,oh Gran Mogol!

    PseudoBattisti

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