martedì 10 luglio 2012

Volare, no, no..

Scrivo questo post come cura psicanalitica, come sollievo dall'ansia provocata dagli eventi che lo hanno indotto. 
Oggi ho ricevuto un'offerta, seppur potenziale, per partecipare ad un'attività paleontologica (probabilmente della durata di alcuni giorni o settimane): l'offerta, sebbene potenziale, si sarebbe verificata solo se fossero stati trovati i fondi per pagarmi il viaggio. Questo è molto positivo, dato che di solito mi devo pagare da me le mie attività paleontologiche.
Nonostante la proposta fosse interessante e fornita da una persona che stimo e conosco, ho rifiutato. Il motivo? Non me la sento di far sprecare del denaro a quelle persona. Il motivo della motivazione? L'attività sarebbe stata svolta in un luogo che è raggiungibile solamente in aereo. Ed io non volo. Io soffro di aerofobia. Ciò significa che o dico subito che non volo, e quei soldi si spendono per persone più affidabili, oppure dico che volerò, ma poi al 99.9% di probabilità le mie budella mi tradiranno prima dell'imbarco, se non addirittura di fronte alla scaletta dell'aereo, e darò forfait, quindi, di fatto, non volerò, sprecando quel denaro (che dovrò comunque risarcire, rovinando comunque lo svolgimento regolare dell'attività paleontologica propostami). Io sono aerofobico, ho la fobia del volo in aereo. Una forma estremamente forte di aerofobia, al punto che la sola menzione nella proposta che mi è stata fatta di dover "volare" mi ha fatto entrare in uno stato ansioso, che spero di sfogare con questo post.
Se non siete aerofobici e non siete psicoterapeuti, evitate di commentare in modo futile o volgare. La faccenda è dannatamente seria.
Per me volare (viaggiare in aereo) è qualcosa di paragonabile a chiedermi se vorrei essere fucilato.
Il viaggio in aereo è un'esperienza che non voglio e probabilmente non vorrò mai sperimentare.
So benissimo che questa fobia limita fortemente la mia vita privata e professionale, ma ciò è secondario: io non potrei mai salire su quei cosi, sedermi in quelle trappole, farmi rinchiudere in quelle bare di lamiera a 11 km di quota, lanciate nel vuoto a mille km orari, senza avere nessuna possibilità di scendere fino a che non lo decide il pilota. 
Ho fatto una breve ricerca per capire la natura della mia fobia del volo, ed ho scoperto che ho il mix perfetto per essere un super-aerofobico.
1- Sono un soggetto con una grossa autostima, mi fido poco degli altri e voglio avere il più possibile il controllo della situazione: pertanto, non sopporto l'idea che debba stare chiuso in un veicolo gestito da altri e non avere nemmeno la possibilità di tirare il freno d'emergenza e saltare giù qualora lo volessi.
Ridicolo? Sì, se non sei aerofobico.
2- Non sopporto gli spazi troppo chiusi.
3- Odio la velocità.
4- Soffro di vertigine.
Ma il vero motivo, splendidamente ultrazionale (cioè oltre la mera razionalità) è che io SO che il primo aereo che dovessi mai sciaguratamente prendere, quel maledetto fottutissimo primo aereo, esso si schianterà al suolo, ovviamente con me dentro. Questo lo so, è certo, sicuro, lapalissiano, fatalmente deciso e profeticamente evidente, e siccome io ho un sesto senso, e quando sento che una cosa deve avvenire, quella fottuta cosa avviene, perché è successo sempre che il mio sesto senso aveva visto giusto, io so chiarissimamente che quello stramaledettissimo fottuto pezzo di latta alato con me dentro si spappolerà al suolo.

Pertanto, vi consiglio, anzi, vi esorto: sa mai mi vedeste salire su un aereo: NON PRENDETE QUELL'AEREO! Salvatevi, almeno voi!

PS: la persona che mi ha proposto l'attività paleontologica mi dice che ci sono ottimi traghetti per raggiungere il luogo oggetto della stessa. Vi ho mai parlato della mia fobia del mare?


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