martedì 24 novembre 2009

I Miti dell'Anello che non fu (ma che potrebbe essere)


Dopo aver visto questa simulazione, ho avuto una visione.

Prologo necessario:
In un futuro non troppo lontano...
L'umanità, per scongiurare l'impatto della Terra con un asteroide, riuscì a dirottare l'orbita di quest'ultimo, ed a disgregarlo. Conseguenza di ciò, parte dell'asteroide, sotto forma di polveri e pulviscolo, si dispose in orbita permanente attorno alla Terra, formano una serie di anelli.

Qui parte la visione vera e propria:
Migliaia di anni dopo, la civiltà è scomparsa e l'umanità è tornata ad una condizione neolitica. Popolazioni disperse in gruppi isolati vivono in alcune aree della Terra.
Immaginate come ogni gruppo, alle diverse latitudini, potrebbe rapportarsi con l'anello. I corpi celesti più grandi, come il sole e la luna, hanno sempre avuto un posto preminente nelle mitologie e nelle religioni. Pertanto, l'anello sarebbe sicuramente parte significativa nella cosmogonia e mitologia di eventuali popoli pre-scientifici. Ma a differenza degli altri corpi celesti, l'anello varia la sua forma in funzione della latitudine, e, di conseguenza, è percepito in modo differente.
Le popolazioni viventi all'equatore avrebbero una differente concezione dell'anello, il quale apparirebbe loro come una sottile striscia verticale che taglia in due la volta celeste. Al contrario, popoli viventi a latitudini medio-alte vedrebbero costantemente l'anello come un'ampia fascia inclinata. Questi popoli non conoscerebbero mai notti totalmente buie, perché avrebbero sempre l'illuminazione solare derivante dalla parziale riflessione della luce contro l'ampia fascia dell'anello.
Inoltre, eventuali popolazioni dedite alla navigazione trarrebbero vantaggio dalla differente forma che l'anello acquista in cielo durante la navigazione da nord a sud (e viceversa).
Materia per suggestioni fantascientifiche, fantastoriche, antropologiche ed ucroniche...

4 commenti:

  1. Scusa la domanda idiota (in astronomia sono una chiavica), ma un anello siffatto non creerebbe numerose ombre sulla superfice, praticamente continue eclissi solari, con conseguente interruzzione dei normali flussi di vento (jet streem ecc.), e delle correnti oceaniche. (con tutto quello che ne consegue per le eventuali civiltà dell'ucronia che ai immaginato).

    Inoltre gli oggetti che compongono l'anello sarebbero sempre alla medesima distanza dalla terra, oppure inizierebbero prima o poi a precipitare al suolo o ad allontanarsi (e magari schiantarsi sulla luna).
    (idem per l'Ucronia, non è bello se si ha un "dio" visibile, da cui ogni tanto si stacca un pezzeto che distrugge neoQuito)

    Se non erro l'orbita geostazionaria è piuttosto piccola, e anche molti satelliti artificiali dopo un po' la perdono.

    erodto

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  2. Premetto che le mie competenza di astronomia sono di livello medio.
    Non credo che l'ombra generata da un anello di polvere orbitante interferisca significativamente sulla circolazione atmosferica, non più del normale ciclo buio-luce giornaliero. Sarebbe interessante elaborare una simulazione in proposito, per quanto puramente speculativa. Considera che un siffatto anello non si crea in un istante (probabilmente alla scala degli anni-decenni), quindi, penso che la sua formazione progressiva sarebbe "sentita" in modo graduale dal sistema climatico terrestre, che si adattarebbe.

    Tieni presente che un anello del genere è un disco di polveri e frammenti rocciosi non più grandi di pietre: cadendo verso la Terra si disintregherebbero nell'atmosfera, senza giungere al suolo. Visto da terra apparirebbe un oggetto solido compatto, in realtà, se visto da vicino, è probabilmente uno sciame di corpi distinti.

    Sulla questione della stabilità e durata di questo anello, non saprei con certezza. Il fatto che siano noti esclusivamente nei pianeti giganti (Saturno, Urano, Giove) e non in quelli simili alla Terra è interpretabile in due modi:
    1- Non ci sono le condizioni adatte tra i pianeti come la Terra.
    2- Le condizioni ci sono, ma tali anelli non persistono per lungo tempo, finendo con disgregarsi (parte cade sul pianeta, cade si disperde nello spazio).

    Ora, il caso 1 cancella tutta la faccenda.
    Io penso che invece valga il caso 2: non ci sono obiezioni di natura fisica alla genesi di un anello per pianeti di massa simile alla Terra. Tuttavia, è probabile che questi anelli durino poco. Cosa significa "poco"? Poco, in senso astronomico, il che potrebbe anche significare mezzo milione di anni. In tal caso, avremmo una durata dell'anello più che sufficiente per le esigenze della storia di una civiltà umana, che è nella scala delle migliaia di anni.

    La questione delle orbite geostazionarie non è rilevante. Le orbite geostazionarie sono solamente quelle in cui il satellite ha la stessa velocità angolare della superficie del pianeta (dando l'illusione che il satellite sia stazionario in cielo): non è un fenomeno che si lega agli anelli o ai satelliti naturali, ma solo ai satelliti artificiali, che devono essere mandati in quelle orbite per svolgere le loro funzioni di telecomunicazione.

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  3. "Il signore degli anelli" avrebbe assunto diversi significati, come pure regalare un anello alla fidanzata, od avere un cerchio alla testa, o dire "Fanculo!" a Nello...
    In quest'ottica, Ennio Doris c'ha visto lungo con la sua banca intorno a te...
    Ma come credi che si siano estinti i dinosauri? S'erano salvati il culo sparando un missile contro il nefasto asteroide (alla faccia di Alvarez), godendosi poi lo spettacolo dell'anello, fino a quando gli è piovuto tutto sulla capoccia. Gran finale con palla di fuoco, ovviamente.

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