mercoledì 6 agosto 2008

I figli alati di Atlante



Questo post è nato da divagazioni post-sonnellino post-NOTturno lavorativo. Forse ciò che sto per dire è già stato detto prima e meglio da altri, ma siccome è comunque (anche) materia originale del mio sacco da un chilo di materia grigia, merita un post qui...
Pterodaustro è uno pterosauro (un rettile volante) Ctenochasmatoide vissuto circa 120 milioni di anni fa in Argentina. Con un apertura alare di 1-2,5 metri, è uno pterosauro di taglia medio-grande (non gigante). La sua caratteristica più peculiare è il cranio: molto allungato e affusolato, incurvato verso l’alto, presenta una dentatura bizzarra, formata da numerosi piccoli denti conici nella mascella superiore e da una fittissima serie di “fanoni” filiformi, simili a quelli dei cetacei misticeti (balenottere e megattere, per intenderci) nella mascella inferiore. Questa morfologia è interpretata un adattamento ad uno stile alimentare filtratore, che induce a vedere Pterodaustro un analogo funzionale dei fenicotteri. Questa analogia ha generato il tema del post: i fenicotteri sono oggi gli unici vertebrati adattati a vivere e nutrirsi nei terribili laghi alcalini che si susseguono lungo la Rift Valley africana, la lunghissima depressione tettonica che da una dozzina di milioni di anni si sta aprendo in Africa Orientale. In questi laghi iperbasici, la cui acqua sodica è imbevibile, proliferano alcuni organismi, quali alghe unicellulari e piccoli crostacei, che i fenicotteri sono in grado di filtrare grazie alle lamelle del loro becco. Pterodaustro probabilmente si nutriva in maniera analoga. Ma dove voglio portare questo discorso? Fin qui non credo di aver detto alcunché di nuovo. Il mio discorso ora si fa prettamente paleogeografico. Come ho detto sopra, Pterodaustro si rinviene in depositi datati a circa 120 milioni di anni fa in Sudamerica. Esattamente in quel periodo iniziò l’apertura dell’Atlantico Meridionale, a seguito della spaccatura tettonica che divise le due parti del supercontinente di Gondwana che oggi chiamiamo Africa e Sudamerica. Tale proto-oceano nacque da una serie di faglie tettoniche geologicamente identiche all’attuale Rift Valley: per decine di milioni di anni non esistette un vero e proprio braccio di oceano tra le due parti del Gondwana, bensì una lunghissima Rift Valley “protoatlantica”. Pertanto, analogamente con gli ambienti attuali, quella lunghissima Rift Valley dovette ospitare una miriade di laghi tettonici, anch’essi probabilmente di natura alcalina, anch’essi popolati esclusivamente da piccoli organismi planctonici, il supposto cibo per Pterodaustro. La coincidenza geologico-cronologica-ambientale-morfologica è troppo forte per non vedere un nesso... Ovvero, è probabile che Pterodaustro sia il risultato dell’evoluzione di una linea di pterosauri ctenochasmatoidi che seppe sfruttare i nuovi ambienti creatisi a seguito dell’iniziale apertura dell’Atlantico. Essi furono, letteralmente, i primissimi abitanti dell’Atlantico Meridionale, molto prima dei pesci, dei rettili marini e dei mammiferi acquatici.

8 commenti:

  1. Santi Numi e Dèi Mani...

    GENIALE

    Questo post meriterebbe una peer-review come si merita e, rielaborando, una pubblicazione scientifica [PLOs...].
    Capisco che purtroppo il tempo è quello che è per tutti.

    Chapeau, comunque all'alter-ego Dr. Kause.
    Su UltRazionale solo intellettuali di stazza razionalissima! ;-)

    Ora torno al lavoro, ma mi riprometto di aggiungere qualcosa + avanti.

    Leo

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  2. Divagazioni dall'ultimo giorno di lavoro prima delle ferie (finalmente!)

    "zazzarazzà"!

    A parte il fatto che il titolo di questo post è "romanticismo" shelleyano puro degno di una poesia; colgo loccasione per rimandare all'ultima fatica augustana: su "Recensioni Libere" la pubblicazione (in collaborazioen) della recensione di "Batman-The Dark Knight - Il Cavaliere Oscuro". Commenti anche su Geomyhtology.
    Il figlio oscuro che si agita nella nostra mente (il pipistrello) ha ricoperto una città immaginaria (Gotham City)...come nella mitologia. D'altronde, il nome dell'oceano non è mitico? E lo stesso Oceano, forse che non risale all'onomastica mitografica greca?
    Una nuova mitologia si aggira...


    Leo

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  3. Grazie per il "Geniale", ma non credo che l'argomento abbia la mole per divenire un articolo formale... mentre ne ha abbastanza per un post ultrazionale!

    Ci vorrebbero molti più dati... e devo ammettere che per quanto apprezzi gli pterosauri, non mi considero sufficientemente competente in proposito...

    Forse, un giorno, se aprirò un blog chiamato "Ornithodyra"...

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  4. di niente...
    sapevo che il dominio totalmente altro non sarebbe stato decisamente abbordabile in un paio di 'semplici' ricerche ornitodire previa pubbl. scientifica, ma il post mi aveva entusiasmato.
    Il titolo (geo)mitologico era (ripeto) geniale...e (cosa +importante) il compito di "far pensare ultRazionalmente" è compiuto.
    Leo

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  5. Si ha sempre la tendenza a ricondurre gli eventi del passato ai meccanismi del presente, dimenticando che il mondo è mutevole, cioè muto, cioè in mutande.
    Appare plausibile che il bizzarro rettile di cui si parla in questo post, raccolga a mò di pettine qualcosa da qualche parte, verosimilmente del cibo.
    e' possibile che Pterocoso praticasse una sorta di "pettinatura" della vegetazione, raccogliendo alghe e crostacei che esseri meno adatti cercavano di trasportare al proprio nido per la cena.
    Un'altra ipotesi vede Pterocoso come un tipico esempio di selezione sessuale: le femmine di Pterocoso prediligevano infatti solo i maschi con un bel sorriso.
    In ogni caso rimando alla scientiFICA pubblicAzione sul reale ruole paleoecologico di Paleocoso.

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  6. Hola Cla,
    a parte l'assurdità demenziale che sto scrivendo questa risposta mentre tu sei a 3 metri di distanza al telefono col Merlino...
    l'ipotesi plausibilissima della selezione sessuale può aver preso parte nell'evoluzione del rostro di Pterofiltramelobene... ad oggi non si dispone di una popolazione di Pterodaustro sufficientemente ampia per verificare se esista un dimorfismo sessuale. Tuttavia, dato che tra gli pterosauri sono presenti moltissime forme con bizzarre creste craniche riconducibili a selezione sessuale, la tua ipotesi può benissimo aver preso parte nel fenomeno.

    Rimando al mio recente documentario: "Smiling pterodaustrs do it better"...

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  7. Io propongo la creazione di una nuova specie: Pteringoyae...

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