martedì 31 luglio 2007
Internet accorcia le distanze
D'ESTATE MI 'NDEMA E LAURAR
giovedì 19 luglio 2007
AUTOSCAZZO
www.nnaggiasà.fl.com
martedì 17 luglio 2007
Uso e menzione nel trattare le persone
lunedì 16 luglio 2007
DIO ESISTE: IL SUO NOME E' MESOZOICO, E' INFINITAMENTE MISERICORDIOSO E AMA I SUOI FIGLI ULTRAZIONALI
giovedì 12 luglio 2007
Prima Matrice - Seconda Puntata
MATERIALI E METODI
L’oggetto principale di questo studio è un’analisi filogenetica per interpretare le fasi principali della radiazione adattativa dei primi uccelli noti nel record fossile e di discutere le problematiche riguardanti l’origine di Aves sulla base delle recenti scoperte paleontologiche. La letteratura consultata è costituita principalmente da descrizioni osteologiche di esemplari particolari e da una parte minore di descrizioni generali aventi come oggetto strutture anatomiche interpretate in un’ottica morfofunzionale. Lo scopo è stato di integrare costruttivamente i due approcci principali degli studi macroevolutivi: l’approccio evoluzionistico “classico”, volto a sviluppare modelli filogenetici sulla base dei principi generali della teoria evoluzionista e l’approccio “filogenetico”, il quale ha come obiettivo primario lo sviluppo di una metodologia rigorosa per le indagini di zoologia sistematica (ELDREDGE, 1995; GOULD, 2002; LEE & DAUGTHY, 1997).
La metodologia filogenetica è stata seguita nella fase di elaborazione dei dati anatomici in una “matrice taxon/carattere-anatomico” (presente in appendice), l’approccio evoluzionistico è stato integrato nella seconda fase, durante la quale l’insieme dei dati è stato scomposto in gruppi distinti: per ognuno dei quali è stata sviluppata un’analisi filogenetica parziale; dalla comparazione delle distinte analisi è stata ricavata la filogenesi discussa in questo studio.
La “matrice taxon/carattere” comprende i principali taxa fossili ritenuti significativi nello studio dell’origine degli uccelli. La teoria evolutiva che meglio interpreta i dati noti, detta di “Huxley-Ostrom”, afferma che gli uccelli traggono origine dai teropodi: pertanto la matrice è stata sviluppata sui taxa e sui caratteri anatomici diagnostici per questo gruppo. Le ipotesi alternative, proponenti come ancestori degli uccelli altri taxa di rettili, non sono state considerate in questo studio (per una descrizione delle ipotesi alternative, si veda PADIAN & CHIAPPE, 1998).
TAXA CONSIDERATI NELL’ANALISI FILOGENETICA
GRUPPI ESTERNI
Le origini di Aves sono da ricercare nell'ambito dei saurischi teropodi. Le attuali interpretazioni dei sistematici concordano nel ritenere che Theropoda comprenda due cladi principali: Ceratosauria e Tetanurae. Sebbene non ci sia consenso sulle precise relazioni filogenetiche all'interno dei due gruppi principali, in particolare alla base di Tetanurae, è possibile definire cinque gradi di organizzazione principali dei teropodi: teropodi basali, ceratosauri, tetanuri basali, carnosauri (o allosauroidi) e celurosauri. I celurosauri (sensu GAUTHIER, 1986) sono i teropodi più prossimi agli uccelli (gli uccelli stessi sono da considerare un gruppo particolare di celurosauri) e la determinazione delle precise relazioni filogenetiche all'interno di Coelurosauria è l'oggetto principale del presente studio: i principali taxa di celurosauri costituiscono il gruppo interno (ingroup) dell'analisi filogenetica; i rimanenti teropodi costituiscono i gruppi esterni (outgroups) di Coelurosauria.
Per gruppo esterno si intende un taxon fileticamente prossimo ai taxa oggetto dell'analisi filogenetica che viene utilizzato per determinare la polarità dei caratteri morfologici descritti nell'analisi. La sistematica filogenetica (HENNIG, 1979) determina i rapporti di parentela tra taxa sulla base della determinazione di caratteri derivati o apomorfici: un insieme di taxa costituisce un gruppo naturale monofiletico se la sua istituzione è sostenuta da un insieme di caratteri apomorfici (sinapomorfie del gruppo) che lo distinguono da altri taxa o insiemi di taxa; al contrario un insieme di taxa definito sulla base di caratteri non sinapomorfici non costituisce un gruppo naturale valido ai fini della ricostruzione dei rapporti filogenetici. Per determinare quali siano le condizioni derivate di un carattere morfologico è necessario stabilire la condizione primitiva del carattere stesso: va rilevato che lo status apomorfico o plesiomorfico di un carattere è relativo alla particolare analisi filogenetica che si sta svolgendo e pertanto la polarità del carattere è strettamente correlata con la topologia del gruppo interno considerato; ne consegue che la scelta dei gruppi esterni è necessaria al fine di minimizzare eventuali errori nella determinazione delle polarità dei caratteri.
I caratteri non sinapomorfici si possono raggruppare in tre principali categorie: i caratteri primitivi o plesiomorfici, i caratteri omoplasici e i caratteri autapomorfici. I caratteri plesiomorfici sono caratteri non esclusivi del gruppo interno: si tratta generalmente di caratteri condivisi con altri taxa, tra cui i gruppi esterni, e vengono interpretati come apomorfie ad un livello tassonomico gerarchicamente più alto. La perdita della condizione plesiomorfica costituisce un carattere derivato (ad esempio, la presenza di una dentatura eterodonte è plesiomorfica all'interno di Mammalia; la perdita dell'eterodontia può costituire un'apomorfia in qualche sottogruppo di mammiferi).
I caratteri omoplasici sono caratteri che vengono interpretati a priori come sinapomorfie ma che vengono successivamente scartati come filogeneticamente non significativi sulla base della distribuzione complessiva dei caratteri nel gruppo interno.
In questo studio si fa distinzione tra convergenze (A) e parallelismi (B):
(A) Con il primo termine si intendono caratteri acquisiti indipendentemente da linee filetiche distinte perché assenti nei più recenti antenati comuni dei gruppi considerati (ad esempio, l'assenza di denti mascellari in cheloni e uccelli moderni viene interpretata come convergenza in quanto è possibile determinare che il più recente antenato comune di uccelli e cheloni era dotato di denti mascellari).
(B) Con il secondo termine si intendono caratteri che sono presenti nel più recente antenato comune delle linee filetiche in una forma incipiente ma che sono stati sviluppati nella forma derivata indipendentemente dai due gruppi considerati (ad esempio, la completa separazione del circolo sistemico dal circolo polmonare che si osserva in uccelli e mammiferi può, in maniera semplificata, essere considerata una forma di parallelismo in quanto negli amnioti esiste primitivamente una parziale separazione dei due circoli sanguigni): è chiaro che il problema che pongono i parallelismi evolutivi si può risolvere con una corretta definizione dei caratteri morfologici, in particolare definendo più forme apomorfiche di uno stesso carattere e scomponendo un carattere complesso nelle sue subunità.
Per carattere autapomorfico si intende un carattere derivato presente in una sola delle linee filetiche considerate. Eventuali autapomorfie dei gruppi interni non danno informazioni sulle relazioni filogenetiche, né possono giustificare l'esclusione di un taxon da una linea filetica (ad esempio, la presenza del piumaggio non esclude gli uccelli dal clado Reptilia). Più problematica è la presenza di autapomorfie nei gruppi esterni, in quanto il mancato riconoscimento della condizione di autapomorfia può invertire la polarità dei caratteri nel gruppo interno.
Si immagini un'analisi filogenetica basata su un solo gruppo esterno: se tutti i caratteri presenti nel gruppo esterno fossero considerati a priori come plesiomorfie, le eventuali autapomorfie verrebbero interpretate erroneamente come condizioni primitive e imporrebbero una polarità errata ai caratteri presenti nel gruppo interno. Pertanto è opportuno inserire nell'analisi filogenetica più di un gruppo esterno, in particolare taxa per i quali sia possibile stabilire un ordine di distanza filetica dal gruppo interno.
Le attuali conoscenze dei teropodi pre-cretacici sono limitate e frammentarie. Purtroppo le fasi principali della diversificazione dei gruppi esterni devono essere fatte risalire a prima del Cretacico dato che la presenza di celurosauri in sedimenti del Giurassico superiore (tra cui lo stesso Archaeopteryx) implica che in quel periodo le principali linee di teropodi dovevano essere già presenti e distinte: ne consegue che non è possibile definire lo status monofiletico di tutti i gruppi esterni, ed è preferibile riferirci ad essi come a gradi morfologici.
Il gruppo esterno remoto comprende i taxa Eoraptor, Herrerasaurus, Coelophysidae, Dilophosaurus, Ceratosaurus ed Abelisauroidea. I primi due generi sono interpretati come teropodi primitivi o come saurischi basali non teropodi o persino come arcosauri prossimi ai dinosauri ma esterni al gruppo Dinosauria (sensu stricto): essi danno in ogni caso un'immagine al modello di "prototeropode" e sono collocati stabilmente alla base della serie dei gruppi esterni. I restanti quattro taxa del gruppo esterno remoto (due generi e due taxa sopragenerici) sono universalmente riconosciuti come teropodi. Attualmente esistono due modelli prevalenti nell'interpretare le loro reciproche relazioni filogenetiche: il primo modello ritiene che i quattro taxa formino un gruppo monofiletico (Ceratosauria sensu lato) sorotaxon di Tetanurae (il clado comprendente il gruppo interno e il gruppo esterno prossimo). Il secondo modello ritiene che solo il clado comprendente Ceratosaurus e Abelisauroidea (Ceratosauria sensu stricto) sia sorotaxon di Tetanurae: Dilophosaurus e Coelophysidae sarebbero successivi sorotaxa del clado comprendente Tetanurae e Ceratosauria sensu stricto (Neotheropoda).
Il gruppo esterno remoto costituisce un insieme parafiletico molto eterogeneo, composto da forme triassiche o liassiche (Eoraptor, Herrerasaurus, Coelophysidae e Dilophosaurus), tardo-giurassiche (Ceratosaurus) e tardo-cretaciche (Abelisauroidea): se le forme triassiche si adattano bene al modello di "prototeropode" che si sottintende nella definizione di gruppo esterno remoto, Abelisauroidea comprende alcune tra le forme più specializzate e derivate all'interno di Theropoda, alcune delle quali acquisirono convergentemente caratteristiche tipiche dei celurosauri.
Il gruppo esterno prossimo comprende l'insieme parafiletico di tutti i teropodi tetanuri non-celurosauri: esso comprende i taxa Torvosaurus, Spinosauridae, Afrovenator, Poekilopleuron, Megalosaurus, Eustreptospondylus, Piatnitzkysaurus, Monolophosaurus e Allosauroidea.
A parte Allosauroidea, del quale abbiamo numerose forme e del quale conosciamo l'intera osteologia di almeno due generi (Allosaurus ed Acrocanthosaurus), i rimanenti taxa sono rappresentati da reperti molto frammentari: le relazioni filogenetiche tra i tetanuri basali rimangono attualmente molto problematiche e solo future nuove scoperte, in particolare di forme pre-cretaciche, potranno chiarire i rapporti filetici tra i membri del gruppo esterno prossimo. I membri del gruppo esterno prossimo sono distribuiti in un intervallo temporale più ristretto rispetto al gruppo esterno remoto: abbiamo forme del Giurassico medio-superiore (Eustreptospondylus, Megalosaurus, Monolophosaurus, Piatnitzkysaurus, Poekilopleuron, Torvosaurus e alcuni allosauroidi) e forme del Cretacico inferiore e della prima parte del superiore (Afrovenator, Spinosauridae e gli allosauroidi più recenti). Morfologicamente i membri del gruppo esterno prossimo tendono ad essere omogenei, con l'eccezione degli specializzati Spinosauridae: il conservatorismo morfologico è tra i fattori che rendono complessa la determinazione di gruppi monofiletici alla base di Tetanurae.
Bibliografia:
ELDREDGE, N. (1995). Reinventing Darwin. The Greath Debate at the High Table of Evolutionary Theory. John Wiley & Sons.
GAUTHIER, J. (1986). Saurischian monophyly and the origin of bird. Memoirs of the California Academy of Sciences 8: 1-55.
GOULD, S.J. (2002). The structure of Evolutionary Theory. Belknap Press, Cambridge.
HENNIG, W. (1979). Phylogenetic Systematics.University of Illinois Press, Urbana Ill.
LEE, M.S.Y., & DAUGTHY, P. (1997). The relationships between evolutionary theory and phylogenetic analysis. Biological Review 72: 471-495.
PADIAN K., & CHIAPPE, L.M. (1998). The origin and early diversification of birds. Biological Reviews 73:1-42.
martedì 10 luglio 2007
Se non è Zuppa è Hardware
Molte volte la cavillosità del linguaggio contrattuale e giuridico valica il limite tra il consciamente deficiente e l'incautamente demenziale. Ecco un esempio, tratto dal contratto di utilizzo di un componente del più diffuso software al mondo:
"Nel presente contratto il termine "computer" viene utilizzato per indicare l'hardware, laddove l'hardware sia un computer, o, qualora l'hardware sia un componente del computer, il computer nell'ambito del quale opera l'hardware".
La frase è la parodia di un sofismo... Per risaltare l'idiozia, sostituiamo "computer" con "zuppa" e "hardware" con "pan bagnato":
"Nel presente contratto il termine "zuppa" viene utilizzato per indicare il pan bagnato, laddove il pan bagnato sia una zuppa, o, qualora il pan bagnato sia un componente della zuppa, la zuppa nell'ambito della quale opera il pan bagnato".
La frase si commenta da sé...
Prima Matrice - Prima Puntata
Dopo un periodo di post semi-demenziali e molto contingenti, inauguro una fase di post paleontologici. In questa serie mi propongo di pubblicare il testo aggiornato e riveduto della mia tesi di laurea (base della mitica Prima Matrice), che tra due settimane compirà quattro anni (il tempo vola quando ci si diverte...). Lo scopo di questa (c)auto-celebrazione è sopratutto di mostrare lo stato dell’arte di una disciplina che in questo ultimo quindicennio ha vissuto una fase di crescita esponenziale. I post si comporranno del testo (a puntate) della tesi accompagnato dai necessari commenti (riconoscibili dal carattere sottolineato scritto tra parentesi), necessari sia per rendere il testo meno ostico al profano sia per conformarsi con quanto (molto!) sia cambiato da allora. Chi non gradisse la spicciola discussione teropodologica spero che troverà interessante il valore epistemologico di questi post: la scienza non è dogma inviolabile: molto di ciò che nel 2003 pareva ovvio (ovvero plausibile e meglio rispondente a dati e teoria) adesso è riveduto e superato (e a sua volta potrà diventare riveduto e superato alla luce delle probabili scoperte future). Sarà anche un mio modo per rivedere quanto e come sono cresciuto paleontologicamente da allora.
Nota (c)autobiografica: la tesi venne scritta e composta in 40 giorni che posso solo definire terrificanti (mentre i dati furono raccolti in più di 2 anni di tranquilla routine universitaria), in regime di stress pre-laurea associato a paranoie ormonali che oggi trovo simpaticamente immature: lo stile, così come difetti di forma e contenuto, risentono di quel periodo.
RELAZIONI FILOGENETICHE TRA GLI UCCELLI MESOZOICI ED I TAXA PROSSIMI AD AVES (LINNAEUS, 1758)
Tesi di Laurea in Scienze Naturali (Vecchio Ordinamento, ovvero quello serio) dell’allora non ancora Demiurgo Ultrazionale
Anno Accademico 2002-2003, Università degli Studi di Fighettolandia
INTRODUZIONE
Gli uccelli attuali (Aves, Neornithes) costituiscono il gruppo di vertebrati di maggiore successo dopo i teleostei (il principale gruppo di pesci ossei): tra i vertebrati terrestri superano tutti gli altri gruppi di tetrapodi (i vertebrati terrestri: anfibi, rettili e mammiferi) nel numero di specie descritte, pari a più del doppio di quelle di mammiferi.
Sebbene siano ampiamente distribuiti in tutti gli ecosistemi subaerei, gli uccelli tendono a mantenere un piano di organizzazione anatomica omogeneo; ciò è da imputare all’elevato grado di specializzazione morfologica che il taxon (taxon è un termine che comparrà spesso: è il nome generico per chiamare qualsiasi insieme naturale di specie imparentate, dalle specie fino ai regni. Plurale: taxa) ha acquisito e che limita la gamma di variazioni evolutivamente vantaggiose: in generale, gli uccelli tendono a specializzare regioni corporee limitate (ad esempio l’apparato boccale e il piede).
L’alto grado di specializzazione sviluppato nell’anatomia degli uccelli è il risultato di una lunga serie di modifiche intercorse lungo la linea evolutiva: l’assenza nelle faune attuali di forme in grado di colmare il grande gap anatomico tra uccelli e coccodrilli (il gruppo di vertebrati viventi universalmente riconosciuto come il più strettamente imparentato con Aves) aumenta la difficoltà dei sistematici e degli evoluzionisti nell’elaborare una teoria filogenetica sull’origine e l’evoluzione dei neorniti.
Per oltre un secolo dalla scoperta dei primi fossili, avvenuta a metà del XIX secolo, la documentazione paleontologica non è stata particolarmente utile nel fornire informazioni sulle prime fasi dell’evoluzione degli uccelli moderni: a parte alcune forme molto prossime ai neorniti, l’unico taxon fossile rappresentante le prime fasi dell’evoluzione degli uccelli è stato Archaeopteryx lithographica, descritto nel 1861.
Negli ultimi quindici anni il numero di taxa fossili attribuiti ad uccelli mesozoici è aumentato progressivamente: ciò è in parte imputabile al miglioramento delle tecniche di raccolta e di preparazione del delicato materiale paleornitologico, ma sopratutto è da attribuire al rinvenimento di giacimenti fossiliferi a completa conservazione (nei quali oltre a fossili delle parti dure come le ossa si rinvengono tracce delle parti molli, come la pelle) risalenti al Cretacico (il Mesozoico comprende tre periodi: Triassico, da circa 240 a 200 milioni di anni fa, Giurassico, da 200 a 145 milioni di anni fa, e Cretacico, da 145 a 65 milioni di anni fa. Ciò che viene dopo possiamo chiamarlo semplicemente Cenozoico), che da varie zone del mondo (in particolare da Cina, Mongolia, Spagna ed Argentina) stanno rivelando l’inaspettata disparità anatomica della prima fase dell’evoluzione degli uccelli.
Parallelamente, l’acquisizione da parte dei paleontologi evoluzionisti delle metodologie sviluppate dalla sistematica filogenetica ha permesso la rielaborazione di una delle prime teorie sviluppate nel XIX secolo sull’origine degli uccelli, secondo la quale Aves trarrebbe origine da un particolare gruppo di rettili mesozoici: quello dei dinosauri teropodi.
La teoria, proposta in particolare da T. Huxley (1870), si basava sulle numerose similitudini presenti nelle strutture anatomiche dell’arto posteriore degli uccelli e dei teropodi allora noti: sebbene fosse sostenuta da un grande numero di evidenze anatomiche, la teoria non venne sviluppata per la maggior parte del XX secolo, durante il quale i principali taxa interpretati come ancestori (antenati) degli uccelli furono i rappresentanti primitivi della linea dei coccodrilli.
Nell’ultimo quarto del XX secolo l’ipotesi di Huxley ha ripreso sostegno nella comunità scientifica, grazie al ritrovamento di teropodi morfologicamente affini ad Archaeopteryx ed al riconoscimento delle numerose caratteristiche avanzate condivise da uccelli e dinosauri carnivori (OSTROM, 1969; GAUTHIER, 1986).
Recentemente, dagli stessi giacimenti fossiliferi a completa conservazione che hanno restituito gli uccelli del Cretacico, sono emersi i resti di nuovi teropodi simili ad uccelli preservanti tracce del rivestimento tegumentario (CHEN, DONG & ZHEN, 1998; JI, Q., CURRIE, NORELL & JI, S.A., 1998): esso è costituito da strutture filamentose simili a piume e da vere penne munite di rachide e vessillo. La presenza del piumaggio nei teropodi costituisce la definitiva conferma che le origini degli uccelli sono da ricercare nell’ambito dei teropodi.
Sebbene il quadro generale dei rapporti di parentela tra uccelli e teropodi sia consolidato, non esiste una precisa teoria filogenetica che risolva le complesse relazioni tra i taxa: numerose linee di teropodi sono ritenute prossime agli uccelli, e per alcune è stata ipotizzata un’origine all’interno di Aves.
La definizione di precisi rapporti di parentela tra i taxa più affini agli uccelli è fondamentale per la risoluzione delle complesse relazioni filogenetiche all’interno di Aves.
Bibliografia:
CHEN, P.J., DONG, Z., & ZHEN, S. (1998). An exceptionally well-preserved theropod dinosaur from the Yixian Formation of China. Nature 391: 147-152.
GAUTHIER, J. (1986). Saurischian monophyly and the origin of birds. Memoirs of the California Academy of Sciences 8: 1-55.
HUXLEY, T.H., (1870). Further Evidence of The Affinity between the Dinosaurian Reptiles and Birds. The Quarterly Journal of the Geological Society of London 26.
JI, Q., CURRIE, P.J., NORELL, M.A., & JI, S.A. (1998). Two feathered dinosaurs from northeastern China. Nature 393: 753-761.
OSTROM, J.H., (1969). Osteology of Deinonychus anthyrropus, an unusual theropod from the Lower Cretaceous of Montana. Peabody Museum Bulletin 30: i-viii + 1-165.
sabato 7 luglio 2007
Complotti Cosmici
giovedì 5 luglio 2007
Il Paradosso dello Scacciaf**a, ovvero, la Legge di Thais
CARATTERISTICHE DELLO SCACCIAF**A:
1. Lo scacciaf**a mangia carne.
2. Nel vocabolario dello scacciaf**a non esiste la parola “cucciolo”.
3. Allo scacciaf**a piace la f**a, ovvero non è gay.
4. Le azioni scacciaf**a dello scacciaf**a non sono volontariamente scacciaf**a.
5. Ogni scacciaf**a ha un proprio stile non riconducibile ad un modello universalmente valido.
6. Lo scacciaf**a è scettico, ergo dubita che lei ci stia anche quando gliela dà.
7. Il comportamento scacciaf**a è l’unica vera causa dell’estinzione dei Dinosauri (n.b.: gli Uccelli sono gli unici sopravvissuti perché hanno venduto l’anima al Diavolo).
8. Lo scacciaf**a riesce a farsi portare a letto dalla donna che desidera senza tuttavia combinarci niente.
9. Lo scacciaf**a è sempre circondato da donne, ma: 1-si mostra ostile; 2-rimane indifferente; 3-parla di geologia.
10. Lo scacciaf**a riesce a rifiutare anche due donne alla volta.
11. La lunghezza dei capelli è inversamente proporzionale al potere scacciaf**a.
12. L’abbigliamento dello scacciaf**a è pressoché costante nel tempo, oltre le mode e le macchie di fango e birra.
13. Lo scacciaf**a è l’unico che può sconfiggere Chuck Norris.
14. Lo scacciaf**a ascolta musica metal.
15. L’alto livello di serotonina dello scacciaf**a lo preserva dall’innamoramento.
16. La condizione di scacciaf**a è assolutamente transitoria e raramente muta in definitiva.
17. Quando un amico dello scacciaf**a gli attacca una pezza sentimentale, lo scacciaf**a ha il dovere di ricondurlo malamente al recinto della cruda realtà.
18. Lo scacciaf**a abbatte ogni mito che gli si pone davanti.
19. Lo scacciaf**a mangia carne (non è una ripetizione, è che la mangia spesso).
20. Spesso lo scacciaf**a è dotato di un mezzo tamarro.
21. Dopo il famoso bambino autistico, lo scacciaf**a è l’unico capace di decifrare il codice Mercury.
22. Digitando www.scacciaf**a.com viene automaticamente inviato un virus al sito di Man’s Healt.
23. A volte due scacciaf**a hanno in comune una stessa esperienza che ha contribuito significativamente a renderli tali.
24. Gli scacciaf**a sono gregari, si riuniscono abitualmente in gruppi poco numerosi per rafforzare le proprie convinzioni (di cui dubitano, in quanto scettici).
25. "Scacciaf**a" è un marchio registrato e soggetto alle leggi sul copyright.
26. Il livello di successo di uno scacciaf**a con una donna è inversamente proporzionale all'impegno con cui ci prova.
Da questa lista (e da innumerevoli discussioni al chiaro di birra) ne ricavai una lista di caratteri scacciaf**a secondo la stessa procedura usata nel post sui test ultrazionali. In pratica, la condizione “0” è quella meno scacciaf**a (potenzialmente beccaf**a), mentre le altre sono scacciaf**a. Quando il carattere è definito “ordinato”, significa che le sue condizioni seguono un gradiente di scacciaf**hezza crescente (cioè, la condizione “1” è intermedia tra la “0” e la “2”). La lista è la seguente:
1. Alimentazione: Vegetariano (0); Onnivoro (1); Carnivoro (2). Carattere ordinato.
2. Cura di cuccioli: presente (0); assente (1).
3. Sessualità: omosessuale (0); eterosessuale monogamo (1); eterosessuale tendenzialmente poligamo (2). Carattere ordinato.
4. Scetticismo: assente o sporadico (0); presente nelle questioni generali ma assente nell’atto di essere oggetto dell’interesse di una donna (1); presente sempre (2). Carattere ordinato.
5. Discorsi con le donne: tatticamente allineati (0); acidi/ostili (1); indifferenti/annoiati (2); geologia (3).
6. Numero di donne rifiutate nello stesso momento: nessuna (morto di figa) (0); una alla volta (1); anche più di una alla volta (2). Carattere ordinato.
7. Lunghezza dei capelli: molto lunghi e curati (0); lunghi ma non particolarmente curati (1); corti (2); pelato (3).
8. Fisico: pompato o morbidoso (0); asciutto naturale non pompato (1); sovrappeso non morbido (2).
9. Look: variabile nel tempo e con le circostanze (0); fisso (1).
10. Musica ascoltata: commerciale/ballabile (0); variabile non ballabile (1); solo metal (2). Carattere ordinato.
11. Condizione sentimentale: accoppiato stabile (0); variabile con alti e bassi, passa più tempo accoppiato che single (1); single fisso con sofferenza (2); single fisso con tranquillità (3); single felicemente fisso (4). Carattere ordinato.
12. Applica consciamente le regole della pezza: mai (0); a volte, ma mai su di sé (1); sempre (2). Carattere ordinato.
13. Dissacra: mai (0); ciò che non lo compromette con le donne (1); sempre (2). Carattere ordinato.
14. Veicolo (con cilindrata superiore ai 50cc): veicolo modaiolo/tattico (0); non ha veicoli a motore (1); ha un veicolo tamarro (Alfa ribassata, fuoristrada, moto tamarra) (2).
15. Yoga e simili: praticato (0); impraticabile (1).
16. Uso del computer in presenza di una donna: mai! (0); a volte, per qualche cazzata (1); sempre, per cazzate, musica ed intrattenimento a casa (2); sempre, e me lo porto anche fuori casa (3). Carattere ordinato.
17. Regalini a donne: li fa con disinvoltura a tutte (0); li fa solo a quella con cui sta (1); non concepisce il significato di “regalino” (2). Carattere ordinato.
18. Uso del cellulare: ampio e variegato, abusa di messaggini e squillini (0); moderato (1); solo per esigenza (2); non ha il cellulare (3). Carattere ordinato.
19. Dà passaggi in auto/moto: sì e si offre lui (0); sì, ma solo su richiesta (1); no (2). Carattere ordinato.
20. Separa la vita sentimentale dagli amici: ovviamente sì (0); ovviamente no (1).
21. Gioca a calcio: sì, in una squadra vera (0); solo per far casino con gli amici (1); mai (2). Carattere ordinato.
22. Arrampica: sì (0); no (1).
23. Ha riconosciute attitudini artistiche: sì (0); no (1).
Decisi di codificare me stesso ed alcuni amici per verificarne la scacciaf**hezza. Due amici (l’eneocelta ed il teatino) vennero codificati due volte: una secondo le caratteristiche attuali ed un’altra secondo le caratteristiche che avevano nel 2005, per vedere se le loro ontogenesi li hanno fatti slittare lungo l’albero degli scacciaf**a. Inoltre, ho immesso un ipotetico “beccaf**a” codificato sulla base delle condizioni “0”.
Il risultato è un albero che indica, giustamente, la banda degli scettico-cazzari come i più scacciaf**a, mentre, in posizione intermedia, pone un gruppo di simpatici ragazzotti di bell’aspetto e tendenza tattica come potenziali beccaf**a, e che, incredibile a dirsi, mette il Teatino e Cusna come massimi beccaf**a! La stranezza di quest’ultimo risultato sta nel fatto che nella realtà i due soggetti (Cusna e il Teatino) sono attualmente ai primissimi posti della bastarda lista degli scacciaf**a che viene costantemente aggiornata in fondo al Dente B del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Fighettolandia! Inutile ricordare che i due pazzi citati stanno ai primi posti per i loro straordinari demeriti riproduttivi: in particolare, il Teatino -versione 2005, cioè capellone- (che nell’albero risulta il maggior beccaf**a) è stato l’autore del più fallimentare, disastroso, lungo e disperato tentativo di conquista di una femmina umana che la Storia Ultrazionale ricordi.
Come spiegare il paradosso? Dove abbiamo sbagliato? L’interpretazione è scorretta? I caratteri sono errati? Forse si può spiegare tutto ricorrendo semplicemente alla Legge di Thais: le caratteristiche di un uomo non hanno alcun valore nel successo riproduttivo: siamo animali soggetti alla selezione sessuale, ovvero, tutto è in balia del gusto femminile. La donna sceglie il partner in base ad imperscrutabili (e probabilmente assurdi) criteri, che quasi sempre non hanno nulla a che vedere con le oggettive valutazioni deducibili dall’esperienza.
Per la gioia di cervi, pavoni e scacciaf**a potenziali (che campano felicemente di rendita sfruttando il punto 26 della lista di Clastu), Darwin (1871) aveva ragione!
Bibliografia utile:
Darwin C.R. 1871: L’origine dell’uomo e la selezione sessuale.
lunedì 2 luglio 2007
Sinezamia
Tre modi per votare NO CINO!
Diffondete il Verbo.
PS: Egli ripetè per un ora: "Nnnaggiasà, nun vogl' vomità!". Ma poi cedette agli Amici.