lunedì 5 ottobre 2009

L'Ora d'Aria


Immaginate un carcerato, condannato alla reclusione per un tempo indeterminato, sottoposto ad un partcolare regime di isolamento, al quale sia concessa una sola ora d'aria al giorno. Per un'ora può girare "liberamente" in uno spazio aperto, sebbene limitato e controllato. Per le restanti 23 ore è confinato in cella, senza contatti con alcuno. Ventitre ore di isolamento, solitudine, contro un'ora di parziale libertà, aria, luce. Immaginate cosa possa significare quell'ora, come sia vissuta, apprezzata, amata. Immaginate l'attesa della prossima ora d'aria, la frustrazione dolorosa della sua conclusione giornaliera. Se non altro, a mitigare la frustrazione, c'è la consapevolezza che quell'ora è dovuta, e che, nella peggiore delle ipotesi, la prossima non arrivarà più tardi di 23 ore.
Ora, stravolgiamo il contesto, mantenendo solamente il rapporto 1:23 tra momenti di luce, aria e parziale libertà contrapposti al buio, chiuso e solitario esistere in cella. Moltiplichiamo tutto, in modo che le ore siano mesi. Immaginate una condizione differente, apparentemente migliore della cella, nella quale però persista uno stato di solitudine, della durata di 23 mesi, intervallato ad un singolo mese di condivisione, luce e gioia. Un mese soltanto, per poi ricadere in altri quasi 2 anni di solitudine e buio. Non è necessario essere carcerati per vivere queste esperienze. A volte, l'esistenza "libera", o presunta tale, che viviamo, non è altro che un'opaca solitudine priva di luce, una gabbia senza sbarre, alternata a brevi momenti, non più lunghi di un mese, in cui tutto è trafigurato, luminoso, vasto e apparentemente senza limite. Non importa se ciò si rivela un'illusione, una trasfigurazione viscerale, un errore a posteriori, ciò che conta è che nel periodo in cui è tale, essa è sentita così, vissuta così.
Quale delle due situazioni è migliore? L'ora d'aria del carcerato, sicura, regolare, non più lontana di un giorno, o l'altra, la sua dilatazione annuale, imprevedibile e aleatoria?
La domanda, probabilmente, non ha senso.

3 commenti:

  1. "Comprendo, purtroppo senza illudermi minimamente, che la libertà nell'epoca attuale è ovunque, una pura chimera [...].
    1) la libertà è possibile solamente all'interno di uno spazio artificiale. Ma in questo caso non si può parlare di libertà assoluta;
    2) La libertà è possibile solamente attraverso la scoperta di alcune nuove zone della coscienza. Ma questa è la tesi di molti gruppi americani ('Consciousness III' e i suoi teorici) che, a dire il vero, la pensano quasi come gli Esseni, i quali a loro volta credevano che, una volta attaccati dai "cattivi", avrebbero vinto "la guerra" solo grazie alle loro forze mistiche;
    3) la libertà è possibile solo se si attiva una certa zona dell'immaginazione che produca ragioni ludiche di subsistenza. Questipotesi è un'amalgama delle prime due;
    4) libertà assoluta significa che essa è possibile solamente su di un piano non contingente. Ma allora si può ottenere solo tramite un atto di fede (attraverso una delle religioni tradizionali o in qualunque tipologia di dottrina sovramondana)."

    I. P. Culianu, lettera pers. del 17 maggio 1979 [pubblicata in "Dialoguri intrerupte", Iasi, Polirom, 2004, p. 187]

    Pur facendo astrazione dai suoi complicati testi di storia delle religioni, e dalle implicazioni di geopolitica dell'epoca insite nel testo della lettera (era il 1979!), è qui riassunto un pensiero di base dell'autore. Pensa alle applicazioni geomitologiche del 3o punto (la fertilissima immaginazione del mondo del digitale e dei dinosauri post "J.P." etc...) e del 4o (la feducciana-czerkasiana, antiteropode, strenua ed inutile difesa di una "loro" realtà avvertita come non aleatoria e non contingente vs. altri etc...diventa così un vero "atto di fede", non credi?). Inoltre vale anche per i dino-aficionados (la LORO realtà, nutrita dai mass-media, i quali ne fanno parte a mo' di sottoinsieme, spesso becero e sbrigativo...).
    è interessante notare la reazione ad una interpretazione dei fatti, una certa teoria, e la fenomenologia della conseguente antitesi. I risultati vanno poi semmpre inseriti nella società storica che li ha prodotti (al di là della psicologia individuale, pur basilare.

    Leo

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  2. Se la domanda non ha senso, perchè l'hai posta? Quale meccanismo spinge qualcuno a porre una domanda senza senso?
    Devo ammettere che non ho capito il riferimento dell'unico mese di vera vita, luce e spazio... Se ne ha uno, nella realtà. A quale esempio pratico ti riferisci, di prigione mascherata di libertà che ogni tanto si interrompe per un'illusione viscerale intensa e concentrata in un lasso di tempo continuativo, anzichè diluita?

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  3. Reiterato tentativo d'evasione; questa è la soluzione al disagio creato dalla condizione negativa prevalente su quella positiva evanescente.
    Scappa! Se ti ripigliano potrai sempre scappare un'altra volta.
    Forse così non otterrai mai 24 ore d'aria, ma ne avrai sempre più di 1:23.
    Scavalcando un muro potrai guadagnarti un sacco di mazzate che ti riporteranno nell'isolamento, ma ti insegnerà a prenderle un po' più tardi la prossima volta. O ad evitarle.

    La libertà, come l'isolamento, sono illusioni strettamente legate alla realtà che decidiamo di prendere come riferimento.

    Saluti evasivi!

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