mercoledì 26 agosto 2009

Perché è così facile (e dannoso) antropomorfizzare i dinosauri carnivori, mentre ciò non accade per altri animali



Non lo dico in qualità di studioso dei dinosauri carnivori (i theropodi), ma come pensatore ultrazionale: i theropodi occupano un posto particolare e probabilmente unico nel bestiario mentale umano. Essi sono gli animali più profondamente antropomorfizzati. Per alcuni di loro, come Tyrannosaurus e i dromaeosauridi (Velociraptor e parenti stretti), è quasi impossibile separare la categoria morale dal dato oggettivo. Essi, al pari delle persone umane, sono portatori di significato, sono intrinsecamente caratterizzati e caratterizzabili. Ciò non deriva solamente dall’aura mitica dell’essere estinti. Nessuno, infatti, attribuisce pulsioni umane a fossili quali un trilobite, né ad un mammifero carnivoro del Eocene. Al contrario, quasi nessuno riesce a non attribuire valori e pulsioni umani ad un tyrannosauro. Tyrannosaurus è stato dipinto come “attivo (quindi carico di intenzione) cacciatore”, “spietato (privo di pietà) predatore”, “macchina di morte (quindi privo di umanità)”, “re dei dinosauri”, è stato difeso dall’accusa “infamante” di essere uno spazzino (l’infamia è un attributo umano), è usato ed abusato in un numero enorme di contesti non paleontologici come la pubblicità ed il costume. Analogamente per altri theropodi.

Perché accade ciò? Cosa rende questi organismi fossili, così lontani evolutivamente dall’uomo, così dannatamente umanizzabili? Io ho una possibile spiegazione.

Le categorie mentali umane sono complesse elaborazioni del cervello di Homo sapiens. Esse sono costruite a partire dai dati dell’esistenza, ma, sicuramente, presentano una matrice predefinita geneticamente legata alla struttura neurologica del cervello. Quindi, come la struttura del cervello, le categorie umane sono prodotti della recente evoluzione degli ominidi. Nessun ominide ha mai incontrato un theropode mesozoico, dato che quest’ultimo tipo di animale era estinto ben 60 milioni di anni prima dei primi ominidi. Inoltre, sarebbe patetico e assurdo pensare che il nostro concetto di “theropode” derivi da un retaggio neuronale dei mammiferi mesozoici. Chi pensa ciò è stupido ed ingenuo. Nessun elaborato complesso come il concetto di “theropode” persisterebbe nelle strutture del cervello per 60 milioni di anni di generazioni senza un minimo stimolo esterno: nel Cenozoico, nessun nostro antenato poté avere alcuna esperienza di theropodi mesozoici, quindi, anche ammesso che nei mammiferi mesozoici ci fosse un tale concetto mentale, esso fu cancellato da milioni di anni di oblio cenozoico.

Quindi, in conclusione, da dove deriverebbe il nostro moderno concetto mentale del theropode? Esso fu assemblato nel recentissimo passato umano (gli ultimi secoli) a partire dai concetti esistenti nel cervello umano. Esso fu letteralmente plasmato a partire dai ridotti dati scientifici esistenti e strutturato sulla base delle categorie mentali pre-esistenti. Queste categorie mentali, veri e propri archetipi mentali platonici, erano a loro volta il prodotto dell’evoluzione umana pleistocenica. In pratica, il concetto di theropode fu creato usando ciò che era già presente nel cervello.

Non credo di dire un’idiozia se affermo che la mente umana presenta un ridotto sistema tassonomico di classificazione degli animali. Sicuramente, questo sistema è presente nella nostra civiltà occidentale, che possiamo definire "Greco-Ebraica." La letteratura antica ed i miti confermano questa idea. Nella Bibbia, gli animali terrestri sono suddivisi in uccelli (che volano), bestie (che camminano a quattro zampe) e “rettili” (che strisciano sul ventre). L’uomo è un essere a parte, in quanto non vola e cammina eretto solo su due zampe. Anche la cultura greca ha un simile sistema tassonomico di base. Infatti, Platone definì l’uomo “Un bipede senza penne”. Questo è interessantissimo e, a ben vedere, la chiave del problema.

Se l’essere umano è identificabile dall’essere un bipede privo di penne, ne deriva che un essere bipede privo di penne è probabilmente un essere umano.

Prima della recente scoperta dei theropodi piumati e dell’affermarsi dell’ipotesi sull’origine theropodiana degli uccelli, i dinosauri carnivori erano ritenuti tutti privi di piumaggio. Inutile ricordare che i theropodi sono tutti bipedi. Pertanto, fin dalla loro scoperta e identificazione da parte della Moderna Civiltà Greco-Ebraica, e per oltre un secolo, i theropodi furono concettualizzati come Bipedi Senza Piume. Prima di allora, solo l’uomo era incluso in tale categoria mentale. Di conseguenza, è probabile che un semplice meccanismo di classificazione inconscia, riconducibile alla nostra storia evolutiva recente, spinga le nostre menti ad ibridare il concetto di dinosauro carnivoro con quello di essere bipede implume e, di conseguenza, ad associarlo all’essere umano.

Il nostro cervello è fatto per antropomorfizzare i theropodi! Per questo dobbiamo spesso faticare per liberare il concetto scientifico di theropode dalle sovrastrutture etiche e morali che siamo abituati ad applicare all’uomo e non ad altri animali.

3 commenti:

  1. MAGNIFICO.

    emergo dal torpore della mia dissertazione tesistica per i complimenti dovuti e meritati. Se riuscirò (come spero) a pubblicare a breve un estratto introduttivo e divulgativo sui dinosauri come oggetti religiosi e psicanalitici per una casa editrice locale (preludio di un più grande lavoro che spero si potrà mettere in cantiere a 4 mani), mi farebbe piacere che tu scrivessi una prefazione (doverosa per l'ambito filosofico-scientifico) come questa.

    Ancora i miei complimenti.

    P.S. Ho atteso invano il tuo romanzo, ma ora (al ritorno da un pugno esiguo di giorni vacanzieri) ho davvero troppo da completare, finire, controllare. Spero di riceverlo e leggerlo presto (suggerisco il periodo post 30 settembre).

    P.S.2: hai la citazione completa da Platone? Trovo sia sensazionale (me lo aveva fatto notare anni fa un mio collega filosofo, ma non l'ho mai cercata - per pigrizia)

    Leo

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  2. Grazie, Leo.
    Contaci su ambo le proposte.
    Come sai, il mio problema per il romanzo è che non riesco a mandartelo nel formato adatto...
    Comunque, ogni tanto ricordamelo, che forse trovo una soluzione appunto per fine settembre.
    Non ho la citazione platonica completa... sorry.

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  3. You mean, like this?:

    http://www.qwantz.com/index.php

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