L'estrapolazione è la simulazione di qualcosa che esula dal nostro campo di esperienza tramite una procedura logico-matematica che astrae una tendenza oltre i confini dentro cui essa è stata definita.
L'esperienza insegna che tanto più ci si allontana dall'ambito entro cui la tendenza è stata generata, tanto più l'estrapolazione si fa labile, vaga, incerta, fluttuante, falsa. Ovvero, tanto più si estrapola, tanto più è grande il pericolo di favoleggiare, mitizzare, creare falsità solo apparentemente concrete.
Dio è, per convenzione ma anche per definizione, posto nell'Aldilà. L'Aldilà è, per definizione, oltre qualsiasi esperienza diretta. Quindi, l'Aldilà sarà sempre un'estrapolazione. Anzi, essa è l'Estrapolazione Assoluta, e quindi, l'Incertezza Assoluta.
Idem per la divinità là collocata. Non a caso, per affarmare l'Incertezza Assoluta è richiesta la procedura mentale meno fondata sull'esperienza, la fede. Ma ciò non cambia la sostanza del discorso: tanto più si va Aldilà, tanto più lontano dalla validazione dell'esperienza, tanto più dominerà l'estrapolato. Ma a noi, che restiamo felicemente nell'aldiqua, tutto ciò appare solamente e fortemente vincolato ai limiti di chi ha elaborato tale estrapolazione.
Conclusione: se c'è qualcuno di cui proprio non dobbiamo fidarci, sono coloro che nel nome di quella estrapolazione Assoluta pretendono di voler dettare una legge assoluta nell'aldiqua.
"Il tuo dogma non è la mia legge" e "Tu libero di non peccare, io di scegliere". Queste due frasi andrebbero scolpite nell'oro, ma questo è uno Stato laico solo per barzelletta.
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