lunedì 19 luglio 2010

Una forma d'arte ultrazionale

Ultrazionale, lo dice la parola, implica andare Oltre.
Pertanto, l'arte ultrazionale deve andare oltre (i confini classici del) l'arte. Paradossalmente, il confine principale dell'arte è la sua "presunta" soggettività. Quindi, l'arte ultrazionale deve essere un'arte "oggettiva" e non soltanto soggettiva...
Immaginate di creare una creatura che fino ad allora non esisteva, plasmarla sulla base di precise e rigorose regole estetiche, logiche e geometriche, elaborarne forma e storia sulla base di una creatività che va Oltre la vostra creatività soggettiva, perché è la creatività del mondo oggettivo, alla quale voi fornite solamente la scusa per manifestarsi nel mondo. 
Se non erro, fu Michelangelo ad affermare che la scultura pre-esisteva nel blocco di marmo, e che lo scultore era solo un mezzo per liberarla dalla roccia superflua.
Analogamente, lo scultore ultrazionale crea Nuove Specie, liberandole dall'oblio del Tempo, usando la Scienza come lo Scalpello.
Finora, la mia creatività ultrazionale si è avvalsa di valenti colleghi, ed ha creato Enantiophoenix e Kemkemia. Una terza opera è in arrivo. Una quarta è in preparazione...

giovedì 8 luglio 2010

Beati gli scettici

Il più grande disastro che la religione ha prodotto è stato la separazione della fede dalla verità. La verità originariamente era la corrispondenza con i fatti. Dire la verità era dire qualcosa che corrispondesse ai fatti. Corrispondere ai fatti significa portare delle prove, avere delle dimostrazioni concrete e tangibili di ciò che si afferma, oggetti distinti e slegati dalle parole, ma che servono a dare concretezza a quelle parole.
La religione ha inventato la fede, ovvero, la "verità" senza prove, la parola che (si pretende) sarebbe concreta anche senza prove. Non occorre una prova per dio, basta credere in lui. Non occorre che esista "il peccato", basta che uno creda di essere un peccatore, e peccatore sarà. Anzi, beati coloro che, a differenza del Tommaso citato nei vangeli, credono senza alcuna prova a favore di tale credenza. Il credulone, l'ingenuo, colui che crede ad una frase anche se essa non ha alcuna prova a suo favore, è diventato un eroe, un santo, un beato, un eletto. In realtà, egli è e resta un ingenuo, un credulone, un illuso, un semplice e passivo schiavo delle parole altrui. Egli è una pecora mansueta, sottomessa, pronta alla mattanza.